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Ciclo mestruale: è ancora un tabù?

Perché ancora oggi parlare di ciclo mestruale è ancora un tabù che crea imbarazzo e falsi miti? A chiarire le idee ci ha pensato la petizione di un’associazione italiana

Nonostante faccia costantemente parte della vita di ogni donna, per alcuni il ciclo mestruale è ancora motivo di imbarazzo e oggetto di dibattito.

Bisogna chiedersi cosa c’è di così imbarazzante in un fenomeno del tutto naturale e fisiologico che ogni donna vive al proprio modo e che è molto importante anche al fine della riproduzione.

Eppure, proprio in Italia il ciclo metruale è un bene di lusso e un tabù che non è più accettabile nel 2021. A confermare questa teoria ci pensa la Tampon-Tax, la quale prevede in Italia una tassazione del 22% su assorbenti e tamponi, considerandoli un bene primario per ogni donna.

Ad accusare chi ancora prova imbarazzo e dibatte sul tema è stata l’associazione italiana Onde Rosa, la quale ha lanciato una petizione on line, riuscendo a raccogliere più di 500mila firme.

La petizione si unisce a tante atre che nel mondo ha permesso di effettuare i primi passi per scongiurare questo tabù: Scozia, Spagna, Paesi Bassi, Canada, Belgio, Nuova Zelanda e lo Stato di New York hanno iniziato a muoversi a favore delle donne, distribuendo assorbenti gratuiti o abbassando la loro aliquota.

Tuttavia, altri Paesi, compresa la penisola italica, continuano a denigrare le mestruazioni, come se avercele fosse una scelta della donna.

Senza considerare i dolori forti che il ciclo mestruale provoca, ma che ancora non sono una valida giustificazione per riposare da scuola o da lavoro.