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Affidamento Minorile: Come Funziona?

Quando si parla di affidamento di minori occorre considerare come vi siano diverse tipologie di casi sui quali questo provvedimento viene applicato. Vediamo quali

In cosa consiste e che cos’è l affidamento diritto minorile?

L’affidamento minori è una delle procedure che presenta svariate varianti che vengono applicate a differenti situazioni.

Il legittimo affidamento viene prescritto dal giudice che, prendendo in considerazione le diverse situazioni famigliari, decide di optare per la soluzione migliore in favore del minore.

Sono infatti differenti i criteri che vengono presi in considerazione per fare in modo che l’affidamento figli possa essere corretto e non danneggi il minore oggetto di questo procedimento.

L’affidamento viene messo in atto dal giudice con lo scopo di assicurare al minorenne la sicurezza di vivere una vita migliore.

Principio di Affidamento

L’affidamento è un procedimento che avviene nel momento in cui:

principio di affidamento

Questi sono alcuni dei casi sui quali si basa il principio di affidamento figlio naturale e non solo, dato che anche una famiglia che adotta un figlio potrebbe essere soggetta alla revoca dello stesso affidamento.

La famiglia che può essere oggetto dell’affidamento deve essere scelta con molta attenzione prendendo in considerazione una vasta serie di criteri, ovvero:

  • la famiglia deve avere una buona base economica atta a garantire la corretta crescita del minorenne;
  • devono essere presenti requisiti psichici che prevengono determinate situazioni come violenza domestica e altre.

Le analisi verranno svolte in maniera tale che la decisione possa essere presa senza alcuna imprecisione.

Qualora il proprio figlio venga dato in affidamento, dato che la situazione famigliare non è ottimale, si potrà fare ricorso affidamento figlio naturale, in modo tale che il proprio caso possa essere analizzato nuovamente.

In caso di esito positivo oppure di cambiamenti che comportano un giudizio differente, l’affidamento dei bambini verrà revocato e il minore tornerà nella sua famiglia d’origine.

Esaminiamo nel dettaglio i vari tipo di affidamento.

Affidamento Condiviso

Questo tipo di affidamento è quello che riguarda le coppie, sia sposate che conviventi, che terminano il loro rapporto affettivo e che decidono di vivere in due case separate.

affidamento condiviso

Questo dettaglio è molto importante dato che, in tutti gli altri casi, non necessariamente i coniugi devono dividersi, ovvero uno dei due deve abbandonare il tetto coniugale, anche se termina il rapporto d’affetto che legava la coppia.

Questo tipo di provvedimento prevede l’affido condiviso giorni, ovvero il giudice potrebbe stabilire quali date far trascorrere al piccino col padre e quali quelli con la madre, cercando di evitare che si possano venire a creare dei contrasti tra le due parti.

Occorre inoltre sottolineare come questo tipo di affidamento condiviso coppie di fatto prevede che il giudice imponga delle regole nel momento in cui vi sono delle discussioni per decisioni di grande importanza mentre i fatti quotidiani, che richiedono comunque delle decisioni, possono anche essere risolti con due scelte differenti da parte dei genitori.

Secondo alcuni studi questo tipo di affido è quello che crea maggior contrasto tra le due parti, visto che l’affido condiviso tende a creare una sorta di competizione tra i genitori in quanto entrambi vogliono prendere la scelta migliore e maggiormente apprezzata da parte del figlio stesso.

Affidamento Congiunto

L’affidamento congiunto regole, non prevede che uno dei due genitori passi lo stesso quantitativo di tempo che viene trascorso dall’altro col figlio ma, allo stesso tempo, è importante che entrambi i genitori facciano parte della vita del figlio in modo tale che questo non abbia mancanze affettive o subisca dei traumi di ogni genere.

affidamento congiunto

Entrambi i genitori dovranno ovviamente far parte della vita del figlio ed educarlo, cercando ovviamente di non plasmare la sua mente affinché non abbia il medesimo modo di agire dei genitori, seppur questo sia corretto.

Pertanto l’affidamento condiviso, tra le sue regole, prevede che il figlio trascorra del tempo con entrambi i genitori, seppur questi siano separati e non necessariamente vivano sotto lo stesso tetto.

Affidamento Esclusivo

Questo è sicuramente il tipo di affidamento che, secondo recenti studi, viene maggiormente adottato da parte del giudice quando la situazione che si viene a creare in casa diventa abbastanza complessa e pesante da affrontare.

affidamento esclusivo

L’affidamento esclusivo alla madre, così come quello al padre, prevede che il giudice precluda a uno dei due genitori di avere dei rapporti col figlio minorenne.

Molto spesso il giudice decide di ricorrere a questo provvedimento nel momento in cui l’affidamento condiviso non va a buon fine oppure vi sono stati episodi di violenza o comunque negativi che hanno avuto un tipo di incidenza pesante sul rapporto che il minorenne ha con uno dei due genitori.

Il giudice può optare anche per l’affidamento esclusivo al padre e non per forza alla madre: questo significa che ogni caso viene analizzato in prima istanza e sottoposto a diverse analisi successive affinché il genitore esclusivo sia quello che, per legge, rispetti tutti i requisiti morali, psichici ed economici, per una buona crescita del figlio.

Affidamento in Prova

L’affidamento in prova ai servizi sociali è quel periodo durante il quale la situazione della famiglia, alla quale viene affidato il minorenne, viene monitorata nel dettaglio per trarne tutte le valutazioni necessarie.

affidamento in prova

Gli assistenti sociali svolgeranno diversi controlli affinché sia possibile garantire al minorenne la sicurezza del fatto che possa vivere in una famiglia migliore rispetto quella di origine.

I controlli possono durare diversi anni proprio per fare in modo che il minorenne possa vivere una vita sicura e serena, garantendogli quindi una crescita normale.

Affidamento Diretto

Spesso uno dei due genitori si trova a non essere selezionato dal giudice come persona alla quale affidare il minore dopo la separazione, situazione che molto spesso vede protagonisti i padri, che devono quindi provvedere all’affido diretto e al mantenimento.

affidamento diretto

In questo caso determina a contrattare l’affidamento diretto il comportamento del genitore, che deve crescere i figli in modo corretto e allo stesso tempo facendo in modo che questi vedano tutte le loro esigenze soddisfatte.

Per esempio il genitore che deve svolgere il ruolo di persona che deve mantenere direttamente il figlio non necessariamente deve versare l’assegno mensile ma, se a questo dovessero servire nuovi capi d’abbigliamento, il genitore stesso potrà provvedere alla soddisfazione di questa necessità.

Si tratta quindi di un passaggio importante che deve essere necessariamente tenuto in considerazione: molti genitori separati decidono di optare per questa formula di mantenimento diretto, specialmente negli Stati Uniti dove circa il 75% dei genitori non versa l’assegno ma sfrutta l’affidamento diretto provvedendo a soddisfare i bisogni dei figli in questo modo.

Affidamento Famigliare

L’affido famigliare è un tipo di soluzione che viene adottata dal giudice nel momento in cui il minorenne proviene da una famiglia la cui condizione complessiva non permette alla stessa di crescere in maniera sufficiente un figlio.

affidamento famigliare

Il giudice sceglie quindi una famiglia, sia con figli che senza, che rispetta determinati requisiti come:

  • capacità economica;
  • comportamenti dei componenti della famiglia;
  • precedenti giudiziari della stessa.

Si tratta quindi di una scelta che richiede parecchia attenzione dato che la nuova famiglia deve necessariamente essere in grado di prendersi cura di quel minore.

La famiglia che riceve l’affidamento dovrà:

  • garantire una qualità di vita superiore a quella alla quale era abituato il minorenne;
  • educare e crescere in modo corretto il figlio che viene affidato dal giudice;
  • evitare di creare contrasti con la famiglia di origine del minorenne;
  • non impedire i contatti con la famiglia di origine.

In questo modo è possibile evitare che il giudice esegua una serie di provvedimenti che comportano il cambio continuativo della famiglia alla quale il minorenne deve essere affidato.

Affidamento ai Servizi Sociali

Il figlio minorenne potrebbe essere soggetto all’affidamento ai servizi sociali e questo avviene qualora:

affidamento ai servizi sociali

  • la famiglia di origine abbia grosse difficoltà economiche che non garantiscono il corretto mantenimento del figlio;
  • la famiglia sia caratterizzata da genitori con gravi problemi psichici che non permettono al figlio di crescere in un ambiente sicuro;
  • la famiglia soffre di problematiche differenti che hanno comunque delle incidenze negative sul minorenne.

L’affidamento ai servizi sociali funziona in modo semplice: mediante una serie di controlli svolti dagli enti specifici, gli assistenti sociali intervengono con lo scopo di tutelare il minorenne.

Questo viene quindi prelevato dal nucleo famigliare e posto in un centro dove verrà educato e cresciuto in maniera migliore.

Il provvedimento, spesso emesso dal giudice, cessa nel momento in cui la famiglia dimostra di aver risolto le diverse problematiche che hanno portato a tale situazione.

Inoltre, anche durante il periodo di riabilitazione dei genitori, questi potranno avere rapporti col figlio stesso, ovvero possono essere creati degli incontri, sotto la supervisione di un assistente sociale, che sarà presente anche durante il primo periodo durante il quale il minorenne torna nella sua famiglia di origine.