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Body positivity: l’unione fa la forza

Nella società odierna c’è ancora posto per la body positivity? Ecco cosa ne pensano i gruppi social

L’aspetto estetico è un elemento distintivo della società e un biglietto da visita che molte persone esibiscono nei loro incontri.

Se per alcuni curare il proprio corpo non è così importante, per altri diventa un’esigenza da soddisfare per vivere bene con se stessi e con chi incontrano.

Molte persone però non riescono a sentirsi a proprio agio all’interno del loro corpo e sentono il peso delle critiche o dei giudizi esterni: il body shaming ne è la testimonianza.

A questa tendenza si è contrapposta quella della body positivity, rafforzata anche dai contributi provenienti dal web, che hanno lanciato il loro grido di protesta contro gli stereotipi sociali e la violenza psicologica legata all’aspetto fisico.

Tra i molteplici presenti on line, un movimento social nato all’incirca tra 2010 e il 2011, cerca di promuovere un messaggio positivo a chi possiede un corpo che non rientra nel propri canoni di bellezza.

Con il tempo, questo gruppo ha incluso al suo interno sempre più persone: da quelle di colore, a quelle con disabilità, a quelle sfigurate o, addirittura, ai transessuali, tutte pronte a sostenersi a vicenda e a affrontare insieme i pregiudizi di chi restava fuori dal loro grande gruppo sociale.

Questa soluzione ha permesso ad ognuno di loro di non sentirsi solo e a chi non si piace di cambiare prospettiva e di imparare a valorizzarsi e a amarsi.