Categorie
Consigli

Demenza Senile: Come Comportarsi, Sintomi e Cure

La Demenza Senile è un disturbo molto diffuso nella nostra società e per questo è importante conoscerlo per saperlo gestire.

Demenza Senile: Cos’è

La demenza senile cos’è? Da un punto di vista prettamente scientifico non è altro che un declino cognitivo a cui si legano una serie di alterazioni comportamentali associate a specifiche malattie che incorrono nel processo di invecchiamento. Come è facile intuire, diverso sarà lo stato della malattia e differenti risulteranno i vari gradi di disabilità e dipendenza da persone terze.

Quindi si può definire la demenza senile come un deterioramento cognitivo che si presenta alla morte dei neuroni in specifiche aree del cervello, neuroni adibiti al corretto funzionamento della memoria, dell’attenzione e della coscienza. Si colloca tra le malattie croniche in cui sono evidenti disfunzionalità cognitive e disturbi comportamentali, questi si manifestano progressivamente con rapidità a seconda dei casi specifici. Tale processo di deterioramento implica una mancata autosufficienza e la necessità di essere assistiti per i bisogni primari.

Ma analizziamo adesso quali sono…

Gli Stadi della Demenza Senile

La gravità di una demenza senile viene classificata a seconda della tipologia di malattia di riferimento, o per meglio dire di una demenza senile a stadi. In particolar modo si distinguono due macro categorie: demenze corticali e demenze sottocorticali.

Demenza senile stadi

Demenze corticali: questa tipologia di demenza senile include la forma di demenza più comune: l’Alzheimer. Tecnicamente vi fanno parte quelle malattie caratterizzate da atrofia corticale, che sintetizzando identifica tutte quelle malattie che comportano la morte dei neuroni della corteccia cerebrale. Tale condizione evidenzia una notevole perdita di memoria.

Demenze sottocorticali: tale classificazione identifica tutte quelle sotto condizioni della demenza corticale e si evidenzia attraverso un rallentamento dei processi cognitivi e del movimento oltre che diverse alterazioni della personalità. I soggetti affetti da demenza senile sottocorticale presentano usualmente apatia e sintomi di depressione. A differenza delle demenze senili corticali, questa tipologia di demenza non presenta perdite di memoria ma estende il proprio raggio di azione sul movimento e la coordinazione, manifestandosi principalmente con malattie come il Parkinson.

Ma quali sono i sintomi di questa malattia?

Scopriamoli subito.

Demenza Senile: Sintomi

Affinché si possa avere un quadro chiaro della demenza senile è opportuno analizzare quelli che sono i sintomi iniziali.

Memoria: le amnesie sono il primo sentore di una demenza senile, dimenticare la routine quotidiana e lo svolgimento delle attività importanti sono un parametro da non sottovalutare.

Eloquenza: un individuo affetto da demenza senile ha comportamenti nevrotici e irrequieti quando non riesce a comunicare con altre persone. I disturbi del linguaggio sono un sentore importante.

Oggetti: i soggetti che manifestano i primi sintomi di demenza senile potrebbero avere dei comportamenti confusionari nel riporre gli oggetti nei luoghi usualmente utilizzati. Un bicchiere nel frigo invece che in credenza o le chiavi dell’auto nel camino invece della legna sono un campanello d’allarme.

Confusione: chi ha questa malattia non riesce a gestire al meglio lo spazio e il tempo intorno a sé. Tale condizione influisce sul riconoscimento del luogo e di chi gli è vicino.

Numeri: un sintomo rilevante è l’impossibilità nel riuscire a effettuare calcoli semplici a mente e di gestire al meglio il denaro a disposizione.

Impulsività: un individuo con questa malattia ha immotivati sbalzi di umore e in alcuni casi gesti di rabbia immotivata.

Volontà: un sintomo iniziale di demenza senile risiede nello spirito di iniziativa quasi assente. La persona diventerà sempre più introversa e racchiuderà la propria vita in uno stile sedentario e poco attivo.

Un’altra delle condizioni che possono apparire ad un malato di demenza senile, sono le allucinazioni.

Continua a leggere!

Demenza Senile e Allucinazioni

Come la definizione suggerisce, la demenza senile presenta differenti sintomi a seconda della zona del cervello interessata. L’area sottocorticale influisce in modo significativo sul movimento e la sfera emotiva, mentre quello corticale sulla memoria, il linguaggio e le funzioni cognitive. Con un’implicazione sottocorticale si può incorrere nella comparsa di allucinazioni, queste ultime influenti sul naturale decorso quotidiano del soggetto.

Demenza senile allucinazioni

La falsa percezione che avviene in assenza di uno stimolo esterno reale è dovuta alla sfera emotiva, quest’ultima particolarmente soggetta a sbalzi di umore e a una percezione distorta di ciò che potrebbe accadere. Tale condizione può sfociare nei deliri, stretta conseguenza di chi trasforma le proprie convinzioni sbagliate in realtà.

Ma come gestire la malattia nei novantenni?

Continua a leggere.

Demenza Senile a 90 Anni: Come Gestirla

La possibilità di un degenerazione cognitiva è sicuramente più presente nei soggetti con età superiore ai 65 anni. Sebbene ogni persona possa avere differenti sintomi e comportamenti è opportuno soffermarsi su una delle categorie più a rischio: i novantenni. La demenza senile a 90 anni non è assolutamente semplice da gestire, non solo per il soggetto interessato ma soprattutto per coloro che gli sono intorno. Come comportarsi di fronte a tale condizione?

L’importanza degli spazi: quando si è vincolati da una condizione di demenza senile è opportuno riorganizzare gli spazi domestici in modo che siano funzionali agli spostamenti e soprattutto alla sicurezza. Il primo passo comporta l’eliminazione di possibili ingombri e qualsiasi oggetto che possa recare danni fisici con cadute accidentali. L’arredamento, utilizzato in molti casi dai soggetti come supporto per lo spostamento, deve essere fissato sul pavimento e resistente.

Routine: le persone affette dalla malattia soffrono particolarmente i cambiamenti ambientali e i cambiamenti abitudinari. Affinché queste siano sempre a loro agio è opportuno creare un’area dove si sentano serene e possano memorizzare il posizionamento degli oggetti con grande facilità. Molti anziani sono assistiti da persone terze e in alcuni casi da più persone nell’arco della giornata, in questo specifico caso sarebbe condizione necessaria spostare gli assistenti all’interno dell’ambiente creato per l’anziano e non allontanare il novantenne dalla sua routine giornaliera.

Eliminare la staticità: le condizioni fisiche di un soggetto affetto dalla malattia devono rientrare nei parametri minimi per non incorrere in altre patologie. L’attività fisica è un parametro essenziale per il paziente ma è necessario creare le condizioni giuste per consentirgli sforzi adeguati. Una passeggiata all’aria aperta può essere la soluzione più intelligente per preservare tono muscolare e articolazioni. Tale semplice attività consente di incrementare anche l’appetito nei soggetti meno inclini al cibo e una migliore qualità del sonno soprattutto nei soggetti con Alzheimer.

Comunicazione: i possibili stati di ira o di irrequietezza di un novantenne con demenza senile necessitano di un’interazione efficace. Gli assistenti dovranno essere gentili e pazienti al fine di non stimolare reazioni negative nel soggetto. In questi casi dipende molto dalla tipologia di malattia, ma è opportuno limitare le interazioni troppo complicate e interagire attraverso una comunicazione lenta con un linguaggio chiaro e breve. Le metafore, i modi di dire e i discorsi indiretti non aiutano nella comunicazione ed è importante accompagnare i termini con una gestualità esplicativa.

Assistere in modo equilibrato: sebbene possa sembrare una forzatura, anche gli assistenti delle persone anziane affette da demenza senile necessitano dei loro piccoli momenti di pausa. Assistere un soggetto in tali condizioni logora indirettamente anche coloro che hanno una volontà inossidabile, ricaricare le energie mentali e fisiche con alcune pause può evitare esaurimenti psicoemotivi che possono risultare dannosi non solo per chi assiste ma anche per chi è assistito.

Ma esistono delle linee guida su come comportarsi con un malato di demenza senile.

Continua a leggere per scoprirle.

Demenza Senile: Come Comportarsi con Un Malato

Non tutti i malati di demenza senile sono novantenni e spesso ci si può ritrovare di fronte soggetti particolarmente ostili nel collaborare, come comportarsi in queste condizioni?

Come calmare un malato di demenza senile

Demenza senile rifiuto del cibo: i ritmi biologici di un individuo con demenza senile cambiano radicalmente, il loro rifiuto al cibo risulta quasi naturale. Affinché si possa invogliare a mangiare è opportuno creare una routine con cibi a cui il soggetto è particolarmente legato.

Demenza senile e urla: quando una persona urla non bisogna ricambiare con la stessa moneta. Non bisogna sgridare la persona malata ed è necessario ridurre i comportamenti impulsivi attraverso la comprensione dei suoi bisogni in quel momento.

Demenza senile aggressività: bisogna essere pronti a ricevere aggressioni da un soggetto affetto da demenza senile. Evitare che questi possa impugnare oggetti contundenti e lasciarlo sfogare per qualche minuto.

Come calmare un malato di demenza senile: restare calmi è la prima caratteristica per calmare un paziente, gli risulterà più complicato reagire a una persona passiva. Alla calma bisogna aggiungere l’effetto “distrazione”, cioè invitando il soggetto a eseguire un’azione diversa da quella precedente.

Ma come riconoscere una demenza senile precoce?

Vediamolo subito…

Demenza Senile Precoce: Come Riconoscerla

Si definisce demenza senile precoce, o esordio precoce, quella demenza che colpisce le persone con età inferiore ai 65 anni. Come riconoscere tale condizione? Da un punto di vista tecnico la demenza senile precoce nei pazienti si presenta principalmente nei sintomi legati al comportamento e alla psicologia più che al deterioramento funzionale e cognitivo.

Come per la demenza senile in un anziano essa presenta gli stessi sintomi, inerenti alle differenti classificazioni della malattia in esame. I sintomi associati ai disturbi linguistici mettono in evidenza delle anomalie nel riuscire ad utilizzare parole in modo corretto o nella netta diminuzione del vocabolario. Si legano a tali comportamenti anche un abbassamento di concentrazione e una netta difficoltà nelle operazioni di calcolo. Psicologicamente l’apatia, sintomi depressivi e ansia sono campanelli d’allarme su cui intervenire.

Esistono delle cure per la demenza senile?

Continua a leggere.

Demenza Senile: Ecco come Si Cura

Benché possa risultare strano, non esistono delle vere e proprie cure per la demenza senile, ma solo trattamenti atti alla limitazione dei sintomi di declino neurocognitivo.

Demenza senile cure

Tale motivo rende essenziale la comprensione del riconoscimento dei sintomi precoci e una corretta pianificazione per limitare le conseguenze. Farmacologicamente i prodotti più utilizzati sono gli inibitori dell’acetilcolinesterasi e la memantina che intervengono prevalentemente sul sistema glutamminergico.

Anche gli anticoagulanti e antidepressivi vengo prescritti in casi particolarmente invasivi di demenza senile. La fisioterapia, la stimolazione cognitiva, una dieta corretta e una terapia comportamentale possono essere determinanti per la cura di tale malattia.