La fecondazione assistita in Italia negli ultimi anni sta vivendo una crescita costante, poiché sempre più persone si affidano a questo metodo per poter avere un figlio anche laddove, per cause naturali, non c’è la possibilità di procreare.
L’aumento è stato registrato tramite i rapporti ufficiali che ogni anno vengono presentati dal Ministero della Salute, secondo i quali nell’ultimo anno, il numero di persone che ricorrono a questa tecnica sono aumentate da 71,000 a più di 74,000, circa il 4,9% in più rispetto all’anno precedente.
I dati sono relativi sia alle pratiche di fecondazione assistita eterologa che fecondazione omologa effettuate nell’ultimo anno. Complessivamente, negli ultimi sei anni è stato registrato un aumento del 20% e il trend continua a salire. In Italia sono stati eseguiti oltre 6,500 trattamenti, 1,700 dei quali si tratta di fecondazione in vitro e circa 4,300 sono i casi di fecondazione assistita eterologa, prima vietata in Italia.
Prima di approfondire è necessario spiegare la fecondazione assistita cos’è e le varie tecniche utilizzate, per evidenziare le differenza sia dal lato tecnico, sia per spiegare quale metodo è il più indicato in base al tipo di paziente. È bene sottolineare, prima di proseguire, che non si tratta di procreazione assistita, che spesso in ambienti esterni a cliniche e specialisti, viene considerata come la stessa tecnica.
Fecondazione Assistita Cos’è
La fecondazione medicalmente assistita in Italia è stata oggetto di articolati dibattiti che hanno visto come centro dell’argomento le varie tecniche di fecondazione come quella eterologa, la commercializzazione di embrioni o la produzione di essi a scopi di ricerca, la clonazione, la maternità surrogata e altre questioni bioetiche che hanno sempre sollevato controversie, non solo nel mondo comune, ma anche in quello scientifico.
Per stabilire parametri etici e pratici di tale pratica, è stata varata la Legge 40 sulla fecondazione assistita, la quale vieta le controverse pratiche sopracitate.
Di seguito vengono descritte le procedure previste in Italia su come avviene la fecondazione assistita.
Fecondazione Assistita come Funziona
La fecondazione assistita come avviene?
Le diverse tecniche di fecondazione assistita vengono suddivise basandosi sul grado di complessità, in tecniche di primo, secondo e terzo livello.
I tipi di fecondazione assistita di primo livello prevedono l‘inseminazione artificiale, ossia quella procedura che conta l’introduzione del seme precedentemente trattato, direttamente nella cavità uterina dopo un periodo di osservazione dell’ovulazione, per stabilire il momento migliore e poter favorire l’incontro dei due gameti in modo spontaneo.
In confronto alla FIV (Fecondazione in Vitro), nel caso dell’inseminazione artificiale non è necessario prelevare gli ovuli dalla donna. Questo metodo è prettamente indicato per quelle coppie dove la donna presenta problemi di ovulazione, oppure nell’uomo ci siano problemi di motilità degli spermatozoi o scarsa concentrazione dello sperma. Nel caso vi siano invece anomalie più importanti è necessario procedere tramite fecondazione in vitro.
Procediamo con l’analizzare le altre.
Fecondazione in Vitro
La fecondazione in vitro o FIV è tra le tecniche più diffuse in Italia.
Questa tecnica prevede l’unione dei due gameti in un ambiente esterno al corpo della donna e solo dopo una certa fase di sviluppo, l’embrione viene trasferito all’interno dell’utero.
La fecondazione in vitro è un termine generico che individua due metodi, quali la FIVET e la ICSI. Questa tecnica è indicata laddove gli spermatozoi mostrino seri problemi di motilità o lo sperma sia scarsamente denso.
- La FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento dell’embrione) viene suggerita in quei casi dove altri metodi d’inseminazione artificiale hanno fallito, oppure nel caso in cui la donna presenti lesioni o malformazioni alle tube di Falloppio. Nel caso in cui la qualità dello sperma dell’uomo non risulti idonea al trattamento, la FIVET può essere eseguita anche con lo sperma di un donatore sano. Per la FIVET è necessario eseguire una stimolazione ovarica che può avere la durata di 10-20 giorni. Nella fase successiva si prelevano gli ovociti, compito che spetta a un chirurgo eseguendo una piccola operazione con la paziente sotto sedativo. L’operazione in questione ha tuttavia una durata media di circa 15 minuti. Una volta prelevati gli ovuli, vengono posti all’interno di una piastrina di coltura, nella quale viene anche posto lo sperma del partner o del donatore per avviare il processo di fecondazione. Gli embrioni vengono tenuti sotto osservazione e classificati in base alle loro capacità di scissione e alle loro morfologia, così da identificare quelli qualitativamente migliori, candidati quindi per il tranfer all’interno dell’utero. È possibile eseguire la FIVET anche con lo sperma di un donatore e nel caso in cui gli embrioni validi per il trasferimento non siano stati scelti, questi vengono vetrificati e conservati per successivi cicli di FIVET. Un altro tipo di fecondazione in vitro è la FIV Genetic, che unisce i metodi della classica FIV, con i vantaggi della diagnosi genetica pre-impianto, un’analisi cromosomica che permette di aumentare la percentuale di successo del transfer fino al 70%.
- L’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi, ossia la ICSI, è un metodo che rientra sempre nei tipi di fecondazione assistita in vitro. Le prime fasi infatti sono identiche, con la stimolazione ovarica e il prelievo degli ovuli che devono comunque essere eseguiti. Quello che cambia tra la FIVET e la ICSI è il contatto tra l’ovocita e gli spermatozoi. Nella ICSI infatti, questo avviene iniettando lo spermatozoo direttamente nell’ovocita utilizzando una piccola cannula. Anche per l’ICSI gli embrioni vengono analizzati e classificati e anche in questo caso è possibile passare alla loro vetrificazione per successivi cicli. La ICSI è indicata in modo particolare per casi in cui la qualità dello sperma del partner non sia sufficientemente buona, in caso di problemi di eiaculazione, oppure se questo ha subito un’operazione di vasectomia.
Oltre alle varie tecniche di fecondazione assistita vi è anche una classificazione in base alla provenienza dei gameti: se questi derivano direttamente dalla coppia che intende procreare, o se sono stati donati da terzi. Nel primo caso si parla di fecondazione assistita omologa, mentre nel secondo caso si tratta di fecondazione assistita eterologa.
Fecondazione Assistita Omologa
La fecondazione omologa è una tecnica con la quale si riesce a unire l’ovulo e lo spermatozoo, entrambi appartenenti alla coppia. In questo modo il patrimonio genetico verrà ereditato dai genitori naturali. In questo caso non ci sono restrizioni particolari e in Italia il tutto è regolamentato dalla Legge 40.
Fecondazione Eterologa
La Corte Costituzionale nel 2014 ha permesso di superare il divieto che era imposto dalla Legge 40 per quanto riguarda questo tipo di fecondazione.
Grazie al superamento di questo, si è registrato un dato importante nel 2015, ossia la nascita di 601 bambini nati grazie a questa procedura.
Puo essere di due tipi:
Fecondazioni Assistita Costi
Quanto costa la fecondazione assistita?
In Italia esistono diversi centri fecondazione assistita e i costi possono variare, sia in funzione del trattamento al quale sottoporsi, che alla regione nel quale il centro si trova.
In media i costi fecondazione assistita si aggirano intorno a 2.000 euro per la fecondazione in vitro con ovuli e spermatozoi propr,i e 2.300 euro per le tecniche di FIVET e ICSI.
La FIVET con ovodonazione parte da 4.800 euro, mentre per la fecondazione eterologa con donazione di embrione sono richiesti circa 5.200 euro.
Fecondazione Assistita Rischi
La fecondazione assistita potrebbe comportare dei rischi per la madre.
L’incidenza di aborti spontanei infatti è più elevata, poiché in genere si ricorre a questa soluzione in età avanzata, periodo già a rischio per le gravidanze.
Oltre agli aborti si può incorrere in conseguenze sgradevoli e pericolose, addirittura mortali, come l’iperstimolazione ovarica, che può causare l’ingrossamento dell’ovaio raggiungendo le dimensioni di un melone, oppure la produzione di liquido nel pericardio e nelle cavità pleuriche. Si possono presentare anomalie anche alla capacità di coagulazione del sangue, causando trombosi e conseguenze affini che possono causare la morte.
Inoltre, la funzionalità renale può diminuire con conseguenze anche gravi.
Fecondazione Assistita e Chiesa
La Chiesa in passato si esprimeva totalmente contraria a ogni forma di fecondazione assistita, ma con l’avanzare dei tempi e dei progressi scientifici, ha dovuto rivedere la sua posizione nei confronti di questa tecnica.
La chiesa si basa sui principi fondamentali del Donum vitae del 1987, l’Evangelium vitae del 1995 e il Dignitas personae del 2009 che trattano del rapporto tra la procreazione di un figlio, il contesto dell’amore coniugale e l’affermazione e l’inviolabilità della vita umana, già dalle prime fasi embrionali.
Sulla base di questi documenti, la Chiesa valuta oggi le diverse tecniche e situazioni in modo diverso, dichiarando inaccettabili tutte quelle procedure che prevedono un processo eterologo, quindi donazione di ovuli o spermatozoi appartenenti a soggetti esterni alla coppia, così come la maternità surrogata e le tecniche che prevedano la fecondazione extracorporea, come la FIVET e CISI.
Sono invece accettate dalla chiesa quelle tecniche che sono semplicemente d’aiuto al concepimento e che lo permettono all’interno del corpo della donna.
Cosa pensi della fecondazione assistita?