Fecondazione Eterologa: Cos’è?
La domanda a cui rispondere per fare chiarezza è: cos’è la fecondazione eterologa?
Ne esistono diversi tipi adeguati alla gravità dell’infertilità e consentiti dalla legge in Italia, in quanto si tratta di una pratica medica molto delicata sia per l’impatto psicologico sia per la prova a cui la coppia va incontro di fronte all’impossibilità di avere figli in modo naturale.
Il problema della sterilità riguarda in media il 12% delle coppie in Italia e in certi casi, per realizzare il desiderio della genitorialità, è necessario ricorrere a questa tecnica di procreazione medicalmente assistita.
Il significato di fecondazione eterologa si riferisce alla possibilità di utilizzare del materiale biologico, più precisamente gli spermatozoi e/o l’ovulo della donna, che non appartengono ai partner, ma arrivano da un donatore esterno.
I medici consigliano alle coppie la fecondazione eterologa quando è stata diagnosticata una sterilità certa di uno dei 2 partner o di entrambi. È indicata anche in quei casi in cui il materiale genetico maschile e/o femminile non sia idoneo a favorire la procreazione o questa evenienza venga considerata estremamente improbabile, in particolare se l’età della donna supera i 43 anni.
Questo è il limite ultimo in cui in Italia la legge consente di ricorrere alla procreazione assistita attraverso la fecondazione eterologa, che può essere realizzata in 3 modalità diverse, in base alla gravità della sterilità.
In tutte e 3 i casi è prevista una manipolazione del materiale genetico, che può essere rappresentato da spermatozoi, ovociti o embrioni, in base al tipo di percorso terapico intrapreso dalla coppia.
Le 3 modalità di fecondazione eterologa si dividono in gradi diversi:
- Primo grado: in questo caso la fecondazione eterologa avviene direttamente all’interno del corpo della donna, cioè nell’apparato genitale.
Si tratta di una tecnica destinata soprattutto ai casi di infertilità non gravi.
Nello specifico i giorni fertili della donna, quindi l’ovulazione, vengono monitorati e, nei giorni giusti, viene introdotto direttamente nell’utero il liquido seminale debitamente trattato, per avere una buona concentrazione di spermatozoi.
In base alla situazione clinica della donna la fecondazione eterologa può essere preceduta da una stimolazione ormonale con la terapia farmacologica per l’ovulazione, oppure lasciare che avvenga nei giorni fertili in modo spontaneo.
L’obiettivo è sempre quello di favorire l’incontro di ovulo e spermatozoi perché si impianti una gravidanza.
- Secondo grado: la fecondazione eterologa di secondo grado è indicata nei casi molto seri di infertilità e prevede una modalità maggiormente invasiva, in quanto richiede l’anestesia locale oppure una sedazione.
In questo caso l’incontro tra i gameti avviene in vitro, quindi al di fuori del corpo femminile.
Per essere inserito nell’utero della donna, l’embrione deve aver raggiunto una formazione di 8 cellule.
Questa tecnica è anche nota come FIVET (Fecondazione in Vitro con Trasferimento di Embrioni).
Gli ovociti della donna devono essere chirurgicamente prelevati dopo un’adeguata stimolazione ormonale e la fecondazione in provetta avviene inoculando gli spermatozoi.
Si attende, quindi, che avvenga la divisione delle cellule che conferma la stessa avvenuta fecondazione e, solo allora, sono considerati idonei a essere impiantati all’interno dell’utero, sia attraverso l’isteroscopia o in modo teleguidato.
Un tecnica chirurgica ulteriore per inserire gli embrioni è per via citoplasmatica, cioè direttamente dentro l’ovocita.
Il prelievo del liquido seminale può avvenire con una biopsia dei testicoli oppure con una piccolissima incisione.
Di solito questa modalità di fecondazione eterologa prevede la creazione di diversi embrioni, che possono essere conservati nell’azoto liquido (crioconservazione), insieme al materiale genetico maschile e femminile, per ulteriori tentativi, detti anche cicli.
- Terzo grado: questo tipo fecondazione eterologa è detta GIFT, acronimo che sta per “Trasferimento Intratubarico di Gameti”. In questo caso è necessaria l’anestesia totale e la fecondazione in provetta, prefigurando una scelta chirurgicamente invasiva, è stata quasi del tutto abbandonata.
Le cause di sterilità che possono portare i medici a consigliare la fecondazione eterologa riguardano l’impossibilità di una gravidanza nonostante la stimolazione ormonale ovarica, oppure per infertilità maschile dipendente da diversi aspetti (per esempio l’astenospermia, cioè gli spermatozoi “pigri”), per disfunzioni di ovulazione ed endocrine, per una ridotta riserva ovarica spesso dipendente dall’età della donna, per endometriosi, per patologie diverse a carico dell’apparato genitale maschile e/o femminile e in quei casi di sterilità non spiegata, cioè che non ha una causa fisiologica.
Ma come funziona la fecondazione eterologa nel nostro territorio?
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Fecondazione Eterologa: Come Funziona in Italia?
Molte coppie si chiedono la fencondazione eterologa come funziona in Italia e come intraprendere il percorso.

Le leggi che fanno riferimento nel nostro Paese a questo argomento sono molto precise e riguardano sia l’iter diagnostico da seguire per le coppie e anche per il reperimento del materiale genetico da parte dei donatori, senza il quale questa tecnica di fecondazione assistita non si potrebbe realizzare.
Dal 2014 una sentenza della Corte Costituzionale ha dato un ulteriore consenso alle coppie rispetto a quanto contenuto nella legge 40 del 2004, riconoscendo il loro diritto ad avere dei figli con questa tecnica.
Nella pratica, però, la realizzazione della fecondazione eterologa trova un ostacolo nella difficoltà a reperire il materiale genetico da parte dei donatori, soprattutto donne.
I donatori di spermatozoi e le donatrici di ovociti lo fanno a titolo gratuito, quindi senza alcun compenso, e la stessa legge vieta qualsiasi tipo di remunerazione, per evitare che si possa creare un mercato in tal senso, quindi penalmente perseguibile.
Si tratta di donazioni volontarie, che per quanto riguarda le donne, richiedono delle pesanti terapie a base di ormoni per la stimolazione e anche l’intervento chirurgico per recuperare gli ovociti.
È per questo motivo che spesso le donatrici sono proprio quelle donne che si sottopongono alle stesse cure per diventare madri e che, volontariamente, decidono di aiutare altre donne nel loro desiderio di maternità. Si tratta di quegli ovociti che sanno di non utilizzare e che altrimenti rimarrebbero congelati.
Lo stesso vale per gli uomini, che devono comunque rispettare il limite di 10 donazioni.
A questo si aggiunge la regolamentazione che riguarda altri aspetti della donazione di materiale biologico ai fini della fecondazione eterologa. Ecco cosa è vietato:
- la maternità surrogata;
- la donazione di embrioni o il loro utilizzo per ricerche scientifiche;
- la fecondazione assistita, nel caso uno dei 2 partner venga a mancare;
- che sia effettuata da single o da coppie dello stesso sesso.
Inoltre, per poter accedere alla fecondazione eterologa è necessario aver raggiunto la maggiore età ed essere una coppia sposata o che convive in modo stabile.
Questa tecnica aiuto alla genitorialità è a carico del sistema sanitario nazionale, che oltre al limite di età di 43 anni per le donne, prevede al massimo 3 tentativi. In ogni regione è possibile fare richiesta presso le strutture sanitarie territoriali autorizzate.
Tuttavia, i costi di questa tecnica possono variare.
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Fecondazione Eterologa: Costi
Come già detto, in Italia la fecondazione eterologa costi è gratuita nel caso di un ISEE basso o con esenzione, mentre in tutti gli altri casi si paga solamente il ticket. Ci sono solo dei limiti relativi all’età della donna (43 anni) e ai tentativi come accennato, che sono al massimo 3.

I centri dove a oggi è possibile effettuarla in Italia, previo tutti i controlli del caso sullo stato di salute della coppia, sono circa 60 e sono geograficamente distribuiti maggiormente al centro-nord.
A fronte del settore pubblico, c’è un’offerta anche a livello privato molto più elevata, con circa 110 centri sparsi su tutto il territorio nazionale.
In questo caso i costi della fecondazione eterologa sono completamente a carico della coppia, e oscillano dai circa 3500 euro per quella di primo livello, ai circa 8 mila euro per quella di 2° e 3°.
Sul prezzo influisce anche la donazione di ovuli, liquido spermatico e gameti, in base al tipo di sterilità della coppia.
Sia chiaro che non è il donatore a essere pagato ma il servizio di impianto del vario materiale generico.
Esistono dei rischi per la fecondazione eterologa?
Come qualunque cosa, sì. Analizziamoli insieme:
Fecondazione Eterologa: Rischi
I rischi della fecondazione eterologa riguardano soprattutto la salute della donna e quella del bambino, quando si instaurano particolari quanto potenziali condizioni.

In genere questa tecnica è sicura grazie agli standard elevati e al livello di professionalità medica nonché per l’attenzione scrupolosa alle condizioni di salute della coppia prima di intraprendere questo percorso.
In genere uno dei rischi della fecondazione eterologa è quello di gravidanze gemellari, che in casi particolari potrebbero richiedere la riduzione degli embrioni, con il pericolo di perderli tutti.
Secondo le statistiche c’è una probabilità di circa il 20% che i bambini concepiti con fecondazione eterologa possano nascere pre-termine. Questo potrebbe comportare un peso basso, ma anche una maggiore incidenza di ritardo psicofisico e mentale.
Il limite per la donna di 43 anni è stato fissato proprio per tutelare da potenziali casi di nascituri con malformazioni, che sono più probabili in rapporto all’avanzare dell’età. Per questo non è raccomandabile effettuare la fecondazione eterologa all’estero, per aggirare questo e altri limiti.
Nella futura madre la stimolazione a base di progesterone può predisporre potenzialmente al carcinoma mammario, mentre la laparoscopia per il recupero degli ovociti può provocare infezioni alla membrana che riveste l’addome e la cavità pelvica (il peritoneo).
Che percentuali di successo ho di portare a termine una fecondazione eterologa?
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Fecondazione Eterologa: Quali Sono le Percentuali di Successo?
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute per la relazione annuale della procreazione assistita, con il numero di cicli effettuati con le diverse modalità della fecondazione eterologa ci si può fare un quadro abbastanza chiaro.
Nella fecondazione eterologa percentuali di successo dipendono molto da variabili quali l’età della donna, lo spessore dell’endometrio, eventuali patologie pregresse e fattori generici sia della coppia.
È evidente che all’aumentare dell’età della donna, la possibilità di portare a termine una gravidanza con la fecondazione eterologa scendono fino a 4.5%, mentre salgono a quasi il 24% per le pazienti che hanno meno di 35 anni.
La possibilità di procreare anche dopo i 43 anni per una donna è comunque molto soggettiva e può non avere alcun problema dopo i primi tentativi, riuscendo ad avere quel figlio tanto desiderato.