Il Libro del Siracide (greco Σοφία Σειράχ, sofía seirách, "sapienza di Sirach"; latino Siracides) o più raramente Ecclesiastico (da non confondere con l'Ecclesiaste o Qoelet) è un testo contenuto nella Bibbia cristiana (Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh). Come gli altri libri deuterocanonici è considerato ispirato solo nella tradizione cattolica e ortodossa, mentre è escluso dal canone ebraico e protestante perché considerato apocrifo. È stato scritto originariamente in ebraico a Gerusalemme attorno al 180 a.C. da "Gesù (o Giosuè) figlio di Sirach", poi tradotto in greco dal nipote poco dopo il 132 a.C. È l'unico testo dell'Antico Testamento del quale è possibile identificare con certezza l'autore.

Lo stolto alza la voce mentre ride; ma l’uomo saggio sorride appena in silenzio

Siracide

L’amico non si può riconoscere nella prosperità, ma nell’avversità il nemico non si nasconderà. Quando uno prospera, i suoi nemici sono nel dolore; ma quando uno è infelice, anche l’amico se ne separa.

Siracide

Se intendi farti un amico, mettilo alla prova; e non fidarti subito di lui. C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo, ma non resiste nel giorno della tua sventura.

Siracide

Tieniti lontano dai tuoi nemici, e dai tuoi amici guàrdati.

Siracide

Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro.

Siracide