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Ku Too, il nuovo grido delle donne giapponesi

KuToo è il nuovo grido delle donne giapponesi contro le discriminazioni di genere e il simbolo di un movimento nato nel 2019 su un noto social da un post contro l’uso di scarpe col tacco sul lavoro e giunto fino alla Dieta nazionale del Giappone.

In linea con il noto slogan occidentale del #MeToo e dal gioco di parole tra “kutsu”, ovvero “scarpe”, e “kutsuu”, cioè “dolore”, questo movimento rivendica il diritto di tutte le donne giapponesi a ribellarsi alle norme del costume che le costringono tassativamente ad indossare tacchi tra i cinque e i sette centimetri, con tutti i rischi annessi di incidenti, cadute, oltre ai consequenziali e inevitabili dolori a piedi, gambe e schiena che queste calzature causano, soprattutto se indossate per molte ore.


Il grido postato dalla modella Ishikawa è stato ricondiviso ben 30.000 volte causando una reazione a catena in cui migliaia e migliaia di donne giapponesi hanno postato le loro personalissime storie, oltre a delle foto dei loro piedi sanguinanti e pieni di vesciche.

Si tratta di testimonianze quasi graficamente violente che hanno generato una certa risonanza nella comunità femminile, più internazionale che giapponese e ha generato una petizione che ha raccolto ben 18.856 firme presentate al Ministero della salute. Seppur la risposta delle autorità è stata fredda e poco curante delle rivendicazioni, il grido delle donne giapponesi ha riscosso un lauto successo e ha avuto una forte risonanza.

La lotta contro le discriminazioni di genere è ancora ampiamente condivisa dalle donne giapponesi che credono fortemente nei loro diritti.