Trattato sui Postumi dell’Amore

Trattato sui Postumi dell’Amore: Cosa succede quando un amore finisce, e come superare quel momento? Scopriamolo insieme nel libro della settimana.

Quando finisce un amore, si sa, non è affatto bello, ci si sente vuoti, mancanti, come se si fosse perduto un pezzo di noi stessi, perché l’Amore è l’unico caso in cui uno più uno fa sempre uno e il risultato è giusto. Ma se l’Amore finisce, se si viene lasciati, può capitare di abbandonarsi al dolore e alla disperazione, convinti che la perdita subita ci tenga in pugno e che niente potrà mai risollevarci, ma non è così, dopo il giusto momento di disperazione e di abbandono ai sentimenti più negativi e tetri arriva il momento di rialzarsi, incollare il cuore, anche fosse con il nastro adesivo e riprovare ad amare, più forte di prima.

I postumi dell’amore. Metafora bella e azzeccata per indicare le conseguenze del disamore, la rovina causata dalla perdita amorosa, il dolore che si prova dopo essere stati abbandonati dall’altro, e la caduta, in casi estremi, in uno stato di devastazione esistenziale: ego demolito e aspettative assenti.

Le onde che arrivano sulla spiaggia a un ritmo cadenzato, una dopo l’altra, e poi si ritirano e si scontrano con le successive. Queste onde morenti, ma ostinate, che mantengono la sabbia bagnata – come i tuoi occhi e le tue guance – finché il tempo se ne va e si abbassa la marea. A quel punto, il calore asciuga la sabbia. Ma solo fino all’irruzione della prossima marea.

Quelle onde, che nel loro ritirarsi esprimono anche l’attrazione verso l’abisso, il richiamo accogliente del mare, che nei casi disperati offre la sua definitiva protezione ai malati gravi di disamore inducendoli a rifuggire il dolore che credono li stia devastando, offre l’oblio in cambio della distruzione reale, della perenne appartenenza alla quiete delle profondità del mare, sospesa nel sogno eterno del nulla.

Questo libro è rivolto a tutti coloro che, dopo una devastante inondazione causata dalla rottura degli argini dell’amore, contro ogni logica, usano il secchio per ovviare alla catastrofe. Persino ad alcuni che usano il cucchiaio o si infilano nella vasca per cercare di bere l’acqua. 

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