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Longevità, si riduce il declino cognitivo

Nuovi studi dimostrano una netta diminuzione dei disturbi legati all’età: ecco i dati in dettaglio

Un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, ha rilevato un declino del deterioramento cognitivo tra gli adulti americani, di età pari o superiore a 65 anni, rispetto a dieci anni prima.

La ricerca suggerisce che nei paesi occidentali la demenza è diminuita nell’ultimo decennio e che, soprattutto tra il 2008 e il 2017, sia calata in modo significativo tra gli anziani americani.

Lo studio è stato condotto tra il 2008 e il 2017 e ha coinvolto circa mezzo milione di americani. Attraverso un sondaggio annuale, è stato chiesto agli intervistati se avessero gravi difficoltà a concentrarsi, a ricordare o a prendere decisioni.

Sembra che a trarre maggiori benefici siano state le donne, che hanno registrato un calo del 23% nel corso del decennio.

Un’analisi più approfondita ha dimostrato che il 60% del declino cognitivo è causato da differenze generazionali e dal livello di istruzione, due fattori importanti da non sottovalutare.

Come commentato da Esme Fuller-Thomson, direttrice dell’Institute for Life Course & Aging dell’Università di Toronto “Questo calo ha conseguenze benefiche per gli anziani, le loro famiglie e gli operatori sanitari, il sistema sanitario e l’intera economia degli Stati Uniti”.