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Lusso e pandemia: cos’è cambiato?

È ancora possibile parlare di lusso dopo la pandemia e la crisi che l’ha accompagnata? Per molti si!

Si parla ancora di crisi, di ripresa e di ripartenza, reduci di un lungo periodo di rinunce che hanno suscitato sia rabbia, ma anche tanta voglia di tornare a vivere in modo normale.

Per molte persone la normalità è sinonimo di lusso, di unicità e di rarità; insomma di tutto ciò che permette di distinguersi dalla massa.

Le attività che si occupano di prodotti e servizi di lusso sono state tra quelle che hanno risentito maggiormente degli effetti dei precedenti lockdown. Tuttavia i dati offrono prospettive molto positive.

Il Covid ha inflitto un durissimo colpo al mercato internazionale, compreso quello del lusso, che ha visto i propri guadagni drasticamente ridotti rispetto agli anni passati. Il danno economico globale che ha subito questo tipo di mercato durante il primo periodo di lockdown, supera i 280 miliardi di dollari.

Tuttavia secondo i dati, dopo i lockdown, le attività di lusso sono comunque riuscite a guadagnare di più rispetto alle loro aspettative, anche grazie alle vendite on line.

Per molti non si è trattato solo di un capriccio, ma piuttosto di un’esigenza da soddisfare in modo adeguato; in fondo, dopo tante rinunce, perché accontentarsi ancora?