Ci siamo tutti ritrovati nell’arco delle nostre vite ad avere a che fare con ogni genere di persona, anche con chi non ci andava particolarmente a genio.
Relazionarsi vuol dire imparare a riconoscere chi si ha avanti, comprenderne i comportamenti, interpretarli e compatirli per condividere emozioni e pensieri.
Ci sono alcuni, però, che riescono ad approfittarsi dell'”ingenuità sentimentale” altrui, mostrandosi e proponendosi con toni rassicuranti e amichevoli, che fanno sentire l’interlocutore a proprio agio, ma che in realtà sono subdoli e atti a manovrare i sentimenti del prossimo per portare la situazione costantemente a proprio favore.
Stiamo parlando della figura del “manipolatore” una tipologia di persona con la quale è bene sapere come comportarsi e relazionarsi.
Nella maggior parte dei casi è più facile incontrare un uomo manipolatore ma non è poi così raro che sia anche la donna ad assumere questa tipologia di atteggiamento. Andiamo quindi a capire di che genere di persona stiamo parlando, come comportarci nel caso ci ritrovassimo nella situazione e, nell’eventualità, a ritorcergli contro la loro stessa medicina.
Iniziamo.
Il Manipolatore Affettivo: Chi è?
C’è innanzi tutto da mettere subito in chiaro che non esiste un’effettiva categoria psicologica che definisce il “manipolatore affettivo”: spesso quando ci si ritrova nella situazione di essere manipolati emotivamente la colpa è da imputare un po’ ad entrambi i soggetti coinvolti nella relazione.
È vero, infatti che il “carnefice” si pone in una situazione di superiorità, mostrandosi un narcisista manipoloatore e immaturo, ma è anche la “vittima” a dare in mano a quest’ultimo le chiavi della sua emotività e dei suoi sentimenti.
In poche parole, il manipolatore si approfitta di una situazione, ma è il manipolato a predisporgli la possibilità assecondando le sue pretese.
Dopo aver messo in chiaro questo aspetto dobbiamo in primo luogo tracciare un profilo psicologico del manipolatore che ci permetta, nel caso in cui ne incontrassimo uno, di avere ben chiaro come riconoscere la figura e di identificarne tutti i tratti così da capire, una volta individuati nel soggetto, che ci ritroviamo di fronte ad una persona i cui atteggiamenti tendono ad essere manipolativi nei confronti dell’altro.
Come abbiamo detto, quello del manipolatore non è un aspetto fisso del carattere: è piuttosto un comportamento che tende ad assumere un individuo qualora ne abbia l’opportunità.
Sarebbe più giusto dire in tal senso, quindi, che stiamo per tracciare il profilo psicologico dei soggetti predisposti più facilmente a comportarsi come manipolatori affettivi.
Sicuramente un tratto psicologico e caratteriale che definisce questa categoria di persona è il narcisismo: parliamo di individui convinti che il mondo ruoti attorno a loro, che desiderano e bramano trovarsi sempre al centro delle attenzioni altrui, che farebbero di tutto per volgere la situazione a loro favore in qualsiasi istanza.
Incontrando una persona di questo genere è facile intuire che, qualora gli si presenti la chance di gestire la situazione e muoverne i fili come un burattinaio a suo vantaggio, lo farà senza pensarci due volte.
Un’altra caratteristica tipica della categoria è certamente il fatto che un manipolatore affettivo torna sempre. Come detto infatti queste persone sono attratte dall’opportunità di poter controllare il prossimo, dalla chance di spostare l’andamento degli eventi per ottenere vantaggi anche manovrando gli altri: non c’è da sorprendersi dunque se, una volta individuata una vittima facilmente malleabile, tornino sul luogo del misfatto quanto più possibile per approfittarne ancora.
Un’ennesima caratteristica importante del carattere di un manipolatore è la tendenza a cercare continuamente, quasi disperatamente, di criticare, ricattare e perpetrare azioni di disprezzo nei confronti della persona con cui sta intrattenendo una relazione, allo scopo di farla sentire sbagliata e in difetto. L’abilità manipolatrice sta nell’alternare queste condizioni a fasi sporadiche di desiderio relazionale vero, ma ricercate esclusivamente quando si manifesta la necessità o una voglia egoistica. Tipico di questa figura è la tendenza a passare sempre come vittima e ad attribuire la causa dei suoi fallimenti al prossimo, cercando di scansare le responsabilità. Quando si affronta una discussione con un manipolatore effettivo si può stare certi che questo ‘ultimo cercherà di ottenere l’ultima parola, anche a costo di deformare la realtà tramite la menzogna o di cambiare le proprie opinioni radicalmente, in modo continuo e ripetuto.
C’è da dire che non tutti i manipolatori affettivi agiscono allo stesso modo, ognuno adotta una sua strategia personale al fine di raggiungere l’obbiettivo, dunque analizzarle una per una ci darà la possibilità di definirne un miglior quadro psicologico.
Andiamo quindi a vedere il manipolatore affettivo e le sue maschere:
Ma come combattere un manipolatore e diffendersi dallo stesso?
Scopriamolo nel prossimo capitolo!
Manipolatore Affettivo Come Difendersi
Ora che abbiamo definito la figura di un manipolatore affettivo è bene sottolineare come il primo passo per sapere come difendersi nel modo opportuno è innanzi tutto quello di imparare a riconoscerlo: sapere che ci troviamo di fronte a questa categoria di persona alzerà il nostro livello di guardia e ci metterà nella condizione di dirci “ok, è il momento di stare attenti nei confronti di questo individuo”.
Ma come si fa, una volta individuato il soggetto, a difendersi?
Una delle strategie più importanti e in un certo senso più soddisfacenti come cura per un manipolatore affettivo, è quella di ritorcergli contro la sua stessa medicina, vediamo dunque come manipolare un manipolatore.
Coloro che vogliono esercitare controllo sul prossimo non sono mai piacevoli, ma ad un’analisi più attenta sono quasi da compatire: il loro atteggiamento di spregiudicatezza per il prossimo e menefreghismo spesso nasconde una grandissima insicurezza e inadeguatezza di fondo che cercano di nascondere agli altri (ma soprattutto a se stessi) affossando chi hanno di fronte. In sostanza tendono inconsciamente a fare paragoni continui e necessitano di mettere “sotto le scarpe” gli altri per sentirsi bene.
Attuiamo quindi una strategia di “contro manipolazione” detta anche della “nebbia”.
Ecco come.
La Strategia della “Nebbia”
La strategia della nebbia per combattere un manipolatore consiste nel cercare di utilizzare una comunicazione molto vaga, dai contenuti poco chiari e precisi, che faccia comprendere all’interlocutore che stiamo ponendo poca importanza a cosa ci dice e che siamo totalmente indifferenti ai contenuti che esprime, così da non farlo più sentire importante.
In questo modo il manipolatore si ritroverà innanzi ad una vittima su cui i suoi metodi di controllo non attecchiscono, capirà in poco tempo che “non c’è pane per i suoi denti” e tenderà a disinteressarsi e allontanarsi.
A livello pratico come possiamo dare questa impressione quando comunichiamo?
Ecco alcuni trucchi:
- Evitare di parlare della propria vita: rimanete sempre vaghi quando parlate con un manipolatore. Per far comprendere meglio cosa intendiamo procediamo con un esempio banale ma che può chiarificare il tutto: se vi trovate a parlare della vostra giornata evitate frasi ricche di particolari come questa:”questa mattina sono andato in ufficio, ho lavorato sul nuovo progetto… etc.” in favore di una descrizione più vaga ma al contempo garbata, che faccia capire che c’è poco interesse nel discutere ma che celi l’ostilità dovuta all’aver compreso chi ci si ritrova di fronte, come ad esempio “Stamattina ho lavorato, una giornata impegnativa” frase garbata, vaga e disinteressata.
- Evitare di rispondere alle domande che non vengono poste in modo esplicito: spesso i manipolatori tendono a non esprimere chiaramente le loro richieste, a tenerle celate e a lasciarle intendere nei loro discorsi, questo comportamento è dovuto alla loro costante ricerca di attenzioni. Se sarete sempre disponibili a comprendere le loro richieste, anche qualora queste non vengano esplicitate chiaramente, starete lasciando intendere che ponete molta importanza alle loro parole arrivando a comprendere anche ciò che viene lasciato intendere tra le righe. Rimanete quindi sempre molto vaghi e anche se avete compreso a pieno la richiesta fate finta nulla, creando l’esigenza al manipolatore di esprimersi direttamente.
- Tanti complimenti senza nemmeno che vi conosca: Non date importanza ai complimenti delle persone che nemmeno vi conoscono, sono il primo passo per instaurare un rapporto manipolativo, sono elargiti all’unico scopo di adularvi e farvi abbassare la guardia.
- Esprimersi con decisione: quando non siete d’accordo con un manipolatore esprimete la cosa con chiarezza e fermezza, non siatene spaventati, affermatevi e se sapete di aver ragione imponetevi con decisione.
E ancora, concludiamo questo capitolo rispondendo all’ultiam domanda:
Come Destabilizzare un Manipolatore Affettivo?
Dopo aver visto la strategia della nebbia, in via finale vuoi sapere come destabilizzare un manipolatore affettivo una volta per tutte?
Usa le sue armi contro di lui!
- Un manipolatore affettivo odierà che voi scompariate e compariate ad intermittenza.
- Siate ironici e non facilmente impressionabili! Un manipolatore affettivo si sentirà ferito nell’orgoglio quando non darete peso alle sue “mirabolanti” imprese.
- Non fatevi vedere arrabbiati: il narcisista manipolatore è un’individuo che si nutre dei vostri sentimenti negativi. Piuttosto ironizzati e andate avanti
In ogni caso, la cosa più intelligente da fare è quella di tenere lontani i manipolatori affettivi dalla vostra vita: ne gioverete in salute e positività!
Avete mai avuto a che fare con un manipolatore affettivo? Com’è andata?
Oppure vi ritenete voi stessi dei manipolatori? Raccontantelo in un commento.