Cos’è la Meteoropatia?
Nella vita di tutti i giorni è alquanto frequente sentir parlare di meteoropatia. Nonostante ciò è altrettanto vero che ben pochi sanno effettivamente cos’è la meteoropatia, in quanto la si accenna sempre in maniera piuttosto superficiale, solitamente per indicare un individuo dall’umore altalenante e più o meno positivo a seconda del cambiamento climatico.
Sebbene il discorso sia in parte fondato, tuttavia è molto più complesso di così. Ecco perché è bene fare un piccolo approfondimento.
Il primo passo per comprenderne al meglio la natura è l’analisi del termine. A tal proposito infatti si può scindere in due parti e più precisamente in “meteoro” e “patia”. Si tratta di due vocaboli di derivazione greca. Il primo originariamente detto “μετέωρον” o “metéoron” sta ad indicare una “cosa che avviene in alto” e pertanto collegabile al meteo. L’altro, ovvero “πάθος” o “pàthos” significa invece “malattia”.
In altre parole la persona metereopatica è colei che mostra difficoltà ad adattarsi facilmente ai differenti fenomeni atmosferici, soprattutto se poco graduali. Seppur non esclusivamente legato alla stagione fredda visto e considerato che può verificarsi in qualunque momento soggetto a variazioni atmosferiche, ad ogni modo il malessere tende ad acuirsi specialmente in presenza di eventi collegabili ad un clima maggiormente rigido quali la pioggia, l’umidità e il vento.
A differenza di ciò che generalmente avviene nella normalità, accade quindi che il sistema nervoso centrale non sia in grado di rispondere adeguatamente agli impulsi esterni, neutralizzandoli e alcune volte mostrando persino una risposta eccessiva allo stimolo. Tale processo è dovuto all’ipotalamo, ovvero alla struttura che dirige le funzioni dell’ipofisi, ghiandola a sua volta fondamentale per il benessere di ognuno, che in tal caso impartisce ordini sbagliati.
In presenza di meteoropatia si ha a quindi a che fare con una sorta di disagio stagionale che si caratterizza di una vera e propria alterazione sia dell’umore, sia delle condizioni fisiche, tanto da contrassegnare una vera e propria “sindrome meteoropatica”, scatenata da precise cause, nonché fatta di specifici sintomi: vediamo quali!
Sintomi della Meteoropatia
Come precedentemente accennato la meteoropatia ha dei sintomi in quanto è una condizione di stress fisico e ansia attivati da parte dell’organismo che non riesce a reagire tempestivamente e in modo appropriato adattandosi ai nuovi fattori climatici.

Questo porta di conseguenza alla manifestazione di alcuni sintomi fisici quali:
- mal di testa;
- depressione;
- nervosismo;
- sbalzi d’umore;
- difficoltà nella concentrazione e nella memorizzazione;
- insonnia;
- sonnolenza;
- affaticabilità;
- mal di stomaco o pesantezza;
- dolori articolari;
- palpitazioni;
- respiro corto;
- pressione bassa;
- vertigini;
- ansia.
Solitamente la “crisi” si manifesta con un anticipo di circa 48-72 ore dalla vera e propria perturbazione e questa fase è anche denominata “prodromica”, a seguito della quale i sintomi possono perdurare fino a qualche giorno caratterizzando quella che viene definita come “fase acuta” (stadio che avrà luogo finché l’organismo non tenderà a ritrovare naturalmente il suo equilibrio). Questo ciclo tenderà a verificarsi nella stessa successione ogni qualvolta avverrà una mutazione atmosferica.
Ad ogni modo è possibile distinguere due principali tipologie di meteoropatia:
- Primaria: non è associata ad alcuna malattia precedentemente coinvolta ma dipende esclusivamente dai cambiamenti climatici, portando sintomi di lieve entità.
- Secondaria: essendo in questo specifico caso collegabile a problematiche organiche già presenti nel soggetto, i sintomi ad esse correlati tendono a manifestarsi in modo più accentuato con il cambiare del tempo.
Analizziamo il caso del:
Vento e Meteoropatia
Un capitolo a parte va riservato alla connessione tra meteoropatia e vento che si traduce in un unico termine detto “anemopatia”. Da considerare un fenomeno molto impattante a livello psicologico, è spesso in grado di disturbare profondamente, provocando ansia fino a generare in alcuni casi anche mal di testa, irascibilità, stanchezza e insonnia. In ipotesi più estreme può persino condurre verso una profonda depressione, portando alcuni individui anche al suicidio.

La causa principale del fastidio è da attribuire allo sfregamento che avviene tra le molecole d’aria. Queste non fanno altro che caricare l’atmosfera di ioni positivi, alcune volte scaldando le masse, arrivando ad interferire con gli impulsi elettrici del nostro sistema cerebrale.
Maggiormente coinvolte da tali fenomeni sono le aree settentrionali con i venti freddi del Maestrale e della Tramontana, nonché quelle meridionali caratterizzate da correnti calde come lo Scirocco e il Libeccio.
Non è un caso che in Sardegna e in particolar modo a Sassari, località nella quale si ha a che fare con abbondanti giornate ventose a causa del forte Maestrale, si detenga il primato per il maggior numero di cefalee rispetto al rimanente territorio italiano.
Ma sapevi che il meteo può influire i rapporti?
Continua a leggere!
Meteoropatia: Come il Meteo Influenza i Rapporti
Sono numerosi gli individui che affermano di essere meteoropatici in quanto il loro umore viene influenzato dal buono e dal cattivo tempo.
Il meteo infatti, influisce realmente sul nostro stile di vita e sul nostro modo di relazionarci con gli altri: non parliamo solo di condizioni atmosferiche ma anche di periodi stagionali.
Nonostante non esistano più le mezze stagioni, è facile riuscire a distinguere l’estate dall’inverno: quelli che forse non sono subito percettibili sono i diversi cambiamenti che la stagione fredda porta con se.
Ad esempio: voi pensate che la primavera sia per eccellenza la stagione dell’amore? Vi sbagliate: è l’autunno. A dirlo è un gruppo di ricercatori, i quali hanno dimostrato come i colori autunnali generati ad esempio dal colore delle foglie, siano avvertiti dal nostro organismo come una sorta di campanello d’allarme che annuncia un possibile stato di depressione. In questo caso la risposta del cervello è automatica, e si esprime con il rilascio della dopamina, conosciuta come l’ormone della felicità, quella che in poche parole stimola desideri romantici, la voglia di innamorarsi, e anche il desiderio sessuale.
Non solo: secondo un ulteriore studio pubblicato all’interno della rivista Plos One e condotto dai ricercatori dell’Università di Newcastle, in inverno si diventa più comunicativi: le telefonate tendono infatti ad allungarsi allo stesso modo dei pomeriggi invernali. Analizzando più di 1.3 milioni di cellulari solo in Portogallo, i ricercatori hanno visto come il meteo influenzi lo stile di vita: condizioni atmosferiche avverse come pioggia e gelo, fanno si che le telefonate siano più lunghe. Altro dato rilevante è come le maggior parte delle telefonate vengano fatte a parenti e ad amici (anche se questo sembra un dato un po’ ovvio).
Quindi il meteo influenza realmente la nostra quotidianità: questo spiega perché nelle giornate di sole si avverte un senso di benessere, mentre durante le giornate di cattivo tempo ci si sente un po’ più irrequieti.
E quindi, vediamo quali sono i…
Rimedi e Cure per La Meteoropatia
Per tutti coloro che soffrono di meteoropatia e che non sapendo cosa fare, fossero in cerca di una cura o quantomeno di rimedi efficaci per contrastarla affievolendo il più possibile i sintomi che ne derivano, è possibile agire mettendo in pratica alcune strategie.

Innanzitutto è bene sapere che non esiste un vero e proprio iter farmacologico in grado di stroncare questo disturbo alla radice. D’altro canto è però certo che sul mercato siano presenti numerosi sedativi, ansiolitici e antidepressivi blandi capaci di controllare gli stati d’ansia.
Nel caso in cui invece ci si sentisse spossati si può tranquillamente ricorrere all’uso di integratori vitaminici a base di magnesio, soprattutto per quanto concerne il mondo femminile.
Se altrimenti si dovessero verificare dolori di varia entità come ad esempio quelli di origine articolare o cefalee, un rimedio veloce e sicuramente efficace è rappresentato dagli antidolorifici.
Altre cure per la meteoropatia sono da attribuirsi a:
- L’agopuntura: medicina alternativa che attraverso l’inserimento di piccoli aghi a livello sottocutaneo promuove il benessere fisico combattendo dolori muscolari, articolari o ancora cefalee, emicranie, nausea e vomito.
- Lo yoga: disciplina volta alla regolazione della mente e del corpo attraverso la respirazione e l’autocontrollo.
- L’omeopatia: cura basata su prodotti a base di sostanze vegetali, animali, minerali, chimiche e biologiche, utili anche alla stimolazione delle difese immunitarie al fine di prevenire o contrastare sia il cambio stagionale, sia gli sbalzi climatici.
- Il training autogeno: una vera e propria tecnica volta al rilassamento, alla desensibilizzazione, nonché al trattamento dei disturbi psicologici quali ansia e depressione.
- L’idroterapia: un metodo che si sviluppa attraverso l’utilizzo alterno di acqua calda e fredda con lo scopo di stimolare il sistema circolatorio. Con l’ausilio di profumazioni calmanti e stimolanti di alcuni recettori riequilibra anche lo stato mentale grazie ad essenze quali ad esempio quelle al ginseng, alla passiflora o all’eleuterococco.
Per i più previdenti è oltretutto possibile giocare d’anticipo adottando delle contromisure, ovvero indossando abiti adeguati per la protezione del corpo, come anche evitare di uscire in presenza di vento.
In conclusione i metodi per intervenire sono davvero numerosi. Non resta che optare per quello più adeguato alle proprie necessità.
Vediamo infine quali sono gli studi scientifici in questione!
Meteoropatia e Psicologia: Parola agli Esperti
Ora che è stata fatta chiarezza sull’argomento, è bene comprendere il parere degli esperti riguardo la meteoropatia; motivo per il quale è utile fare un tuffo nel passato più o meno recente.
Iniziamo col dire che ad avvalorare l’ipotesi che si trattasse di un disturbo già noto nell’antichità fu il celebre medico e filosofo Ippocrate, il quale accennò a come elementi spontaneamente presenti in natura come l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco potessero incidere positivamente o negativamente sia sull’umore della persona, sia sul benessere dell’organismo, evidenziando una stretta connessione tra psicologia e meteoropatia.
Nel corso della storia emergono poi numerosi studi psicologici, eseguiti in particolare tra il XX e il XI secolo, nonché condotti da Balsamo, Janiri, Mazza, Aspvik, Timmermans, Connolly, Smedslund e infine Oniszczenko. Tra questi spicca oltremodo quello condotto da Rzeszutek e i suoi colleghi.
Effettuato su un campione di 758 partecipanti divisi in due fasce comprendenti quasi lo stesso numero di persone, una riguardava gli individui dai 18 ai 30 anni, l’altra quelli oltre l’età dei 60. Il test si occupava di suddividere per mezzo di un questionario cinque tipi di personalità preponderanti: quella estroversa/introversa, gradevole/sgradevole, coscienziosa/negligente, nevrotica/emotivamente stabile e ancora mentalmente aperta/chiusa, al fine di trovare una correlazione con il fenomeno della meteoropatia.
A compilazione ultimata emergeva come gli adulti più giovani soggetti a nevroticismo fossero mentalmente più instabili, altamente sensibili e ansiosi e dunque più restii ad adeguarsi a nuovi contesti. Il fattore della regolazione emotiva sembrava quindi essere molto determinante.
In ogni caso, seppur la categoria precedentemente accennata risultasse maggiormente coinvolta, al contempo erano ugualmente meteorosensibili persone con altre peculiarità psicologiche. Si può di conseguenza affermare che nonostante alcuni tratti fondamentali del carattere di ognuno possano avere un’influenza più o meno determinante per ciò che riguarda la meteoropatia, questo fenomeno dipenderebbe da numerose altre variabili.
Infatti gli stress quotidiani quali potrebbero essere relazioni malsane, periodi di disoccupazione, lutti, lavori usuranti e condizioni di vita poco favorevoli porterebbero come conseguenza ad un sovraccarico del sistema neurovegetativo.
Oggigiorno dalle statistiche emerge come generalmente gli individui più colpiti siano quelli di sesso femminile e maschile soprattutto di età media, così come anche gli anziani; costituendo una percentuale del 25% della popolazione italiana.