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Mononucleosi, Che cos’è la Malattia del Bacio?

La mononucleosi è una malattia infettiva piuttosto debilitante e che può trasmettersi facilmente, anche con un bacio. Ecco ciò che c’è da sapere

Che cos’è la mononucleosi?

Si tratta di una malattia infettiva la quale tende a colpire soprattutto la fascia d’età compresa tra i 15 e i 35 anni, non sono tuttavia rari dei casi di mononucleosi nei bambini o nelle persone di 40 o più anni.

La mononucleosi può riguardare indistintamente uomini e donne e può essere contratta da chiunque, tuttavia è particolarmente esposto al rischio chi ha un sistema immunitario debilitato, magari per via di un’altra patologia o a causa di un forte stress.

Il virus mononucleosi è il virus di Epstein-Barr EBV, e questa malattia è chiamata spesso malattia del bacio in quanto, come vedremo nel dettaglio più avanti, può essere trasmessa attraverso la saliva.

Mononucleosi Sintomi 

La mononucleosi incubazione è piuttosto lunga: nella grande maggioranza dei casi, infatti, la malattia inizia a manifestarsi circa 30 giorni dopo che è stato contratto il virus di Epstein-Barr.

mononucleosi sintomi

I sintomi mononucleosi, in genere, non sono di semplice “lettura”, anzi accade spesso che nella mononucleosi i sintomi iniziali vengano scambiati per quelli di patologie di tutt’altro genere o anche di un semplice stato influenzale.

Nella mononucleosi i sintomi adulti non differiscono in modo rilevante da quelli riguardanti adolescenti e bambini, e corrispondono a un forte senso di debolezza, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi, nausea, stati febbrili.

Ma quanto dura la mononucleosi?

Rispondere a questa domanda non è semplice in quanto si registrano significative differenze da caso a caso.

Nella grande maggioranza dei casi la mononucleosi durata ammonta spazia da 2 a 4 settimane, a seguito delle quali è necessario riprendere le varie attività quotidiane in modo graduale, senza sforzare oltremodo l’organismo.

Può succedere che la malattia richieda più tempo per essere superata del tutto, e ciò accade soprattutto laddove l’organismo sia particolarmente debilitato. Allo stesso modo può capitare che nei mesi successivi alla malattia la persona continui ad avvertire un senso di debolezza e di spossatezza.

Tra le mononucleosi conseguenze può esserci anche quella che viene definita stanchezza cronica, ovvero una sensazione di debolezza e di affaticamento che può venire a presentarsi anche molto tempo dopo il superamento della malattia.

Proprio per tale ragione può capitare di sentir parlare di mononucleosi cronica, ovvero una manifestazione di tale patologia la quale lascia alcuni strascichi che si protraggono per tutta la vita: non si tratta, ad ogni modo, di problematiche gravi, inoltre le manifestazioni croniche della mononucleosi riguardano solo un numero di casi piuttosto limitato.

A differenza di altre malattie infettive la mononucleosi in gravidanza non rappresenta un grosso rischio né per il feto né per la donna. L’unico risvolto negativo di questa condizione patologica durante una gravidanza corrisponde al fatto che il sistema immunitario della futura mamma diviene inevitabilmente più vulnerabile, dunque più esposto al rischio di contrarre altre infezioni.

Mononucleosi Contagio 

Le mononucleosi cause non possono che essere dovute a un contagio virale, allo stesso tempo, come si diceva precedentemente, il fatto che il sistema immunitario sia debilitato può senz’altro essere una concausa da non sottovalutare: un organismo debole, infatti, è molto più esposto al rischio di contrarre questa malattia.

Ma come si prende la mononucleosi

Il contagio mononucleosi può avvenire in diversi modi e quello più diffuso corrisponde senza dubbio alla trasmissione di saliva.

Alla luce di questo rappresenta un comportamento ad alto rischio baciare una persona che ha la mononucleosi, proprio per questo motivo viene definita malattia del bacio, allo stesso modo la trasmissione può avvenire condividendo l’uso di bicchieri e posate o anche per via aerea, dunque ad esempio per via di piccole particelle di saliva che vengono emesse in un ambiente chiuso tramite uno starnuto.

Se ci si chiede la mononucleosi come si prende non si possono trascurare neppure altri canali di contagio, come possono essere ad esempio dei rapporti sessuali non protetti, anche la condivisone di siringhe con persone malate rappresenta un fattore che comporta un rischio di contagio pressoché certo.

Nel parlare di come si trasmette la mononucleosi, ad ogni modo, è utile sottolineare che la mononucleosi contagiosità non è molto alta, come confermato dal fatto che non si verificano mai delle vere e proprie epidemie, allo stesso tempo vi sono tantissime persone adulte e in buona salute che pur venendo in contatto con il virus di Epstein-Barr EBV non sviluppano la malattia.

Mononucleosi Cura 

Laddove gli esami mononucleosi abbiano confermato la presenza di tale patologia e laddove il medico abbia così formulato la sua diagnosi, è spontaneo chiedersi come si cura la mononucleosi.

mononucleosi cura

Non è mai superfluo sottolineare che la cura di una patologia può essere suggerita rigorosamente da un medico a seguito di una visita specialistica, di conseguenza nessuno deve mai avventurarsi in auto-diagnosi o, ancor peggio, nell’utilizzo arbitrario di medicinali: bisogna sempre, in tutti i casi, attenersi scrupolosamente alle prescrizioni del proprio medico.

Fatta questa doverosa premessa si può sottolineare il fatto che la cura mononucleosi riguarda prettamente il contrasto ai sintomi di tale patologia, volti dunque a rendere più lievi le manifestazioni tipiche della cosiddetta malattia del bacio.

Un medico può prescrivere diverse tipologie di farmaci affinché il suo paziente possa recuperare una condizione ottimale, e di norma vengono evitati gli antibiotici: la mononucleosi è infatti una malattia virale e l’impiego di farmaci di questo tipo potrebbe debilitare in modo pericoloso un organismo già in condizioni critiche a livello di difese immunitarie.

Oltre a questo, una terapia mononucleosi si fonda anche su altri importanti accorgimenti, su tutti quello di riposare molto per evitare di affaticare la milza, organo che durante tale patologia diviene particolarmente vulnerabile e, in casi particolarmente gravi, potrebbe perfino rompersi.

Una mononucleosi terapia può prevedere anche altri suggerimenti da rispettare nella quotidianità, relativi ad esempio all’alimentazione, inoltre per riprendersi da questa patologia è particolarmente importante il periodo di convalescenza.

Nella mononucleosi la durata della convalescenza varia da soggetto a soggetto, ma è in tutti i casi un ottimo suggerimento quello di mantenere l’organismo ben riposato per diverse settimane, se non per mesi.

In generale bisogna evitare gli stress eccessivi, e un riguardo particolare va dedicato a chi pratica sport: dopo aver contratto il virus, quindi a seguito di una mononucleosi terapia, l’organismo è molto vulnerabile agli sforzi fisici, di conseguenza è una prassi necessaria quella di rispettare un lungo riposo atletico e riprendere l’attività con la dovuta gradualità.

Anche in questo caso, ovviamente, bisogna attenersi strettamente a quanto avrà modo di suggerire il medico dopo aver valutato nel dettaglio le peculiarità del singolo caso.

Ma la mononucleosi si può riprendere?

Porsi questa domanda è lecito: cerchiamo dunque di rispondere in maniera esauriente.

La persona che contrae la mononucleosi, dopo il suo superamento, diviene immune a vita, di conseguenza pur venendo nuovamente in contatto con il virus di Epstein-Barr non corre alcun rischio.

La mononucleosi recidiva in senso stretto non può verificarsi, dunque, tuttavia come detto precedentemente può accadere che questa malattia comporti alcuni strascichi anche una volta superata.

Alcuni soggetti, ad esempio, dopo aver contratto la mononucleosi possono avvertire delle sensazioni di debolezza fisica a carattere periodico.

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