La sindrome dell’ovaio policistico è una di quelle patologie peculiari del pubblico femminile su cui molto spesso la carenza di una corretta informazione ha fatto sì che venisse considerata come una condizione riguardante uno sparuto campione di donne.
In realtà, a osservare i dati, appare subito evidente che solo negli Stati Uniti è una patologia presente in circa il 10% delle donne in età fertile, percentuale che va a raddoppiarsi se si prende in esame il resto del mondo.
Si tratta quindi di una condizione subdola su cui abbassare il livello dell’attenzione potrebbe portare anche a spiacevoli conseguenze nel medio-lungo termine dal momento che gli eventuali sintomi possono essere facilmente confusi con quelli di altre malattie.
Imparare a riconoscere i segni rivelatori può rappresentare un’arma preziosissima per impedire una sua recrudescenza e avere un migliore approccio al trattamento.
Approfondiamo quindi cos’è la…
Sindrome dell’ovaio policistico
La sindrome dell’ovaio policistico, nota anche come sindrome di Stein-Leventhal o policistosi ovarica, è un disturbo relativo al sistema endocrino e una delle problematiche più comuni nelle donne in età fertile.
Il nome stesso è in grado d’indicare perfettamente la natura del problema. Nell’ovaio policistico, infatti, abbiamo delle ovaie di dimensioni superiori alla media e presenza diffusa di cisti che possono vantare differenti estensioni.
Normalmente le ovaie contengono un gran numero di follicoli di dimensioni stimate intorno ai 0.8 mm ed è proprio all’interno dei follicoli, dall’aspetto simile a delle sacche, che si sviluppano le uova.
Nel caso però di una donna affetta da ovaio policistico, i follicoli non risultano in grado di rilasciare le uova correttamente e quindi l’ovulazione non può avvenire.
Ma quali sono dunque i…
Sintomi dell’Ovaio Policistico
I sintomi ovaio policistico sono diversi e difatti in molti il quadro sintomatologico della paziente è così variegato e di non facile individuazione che prima di stabilire con esattezza la natura del problema può passare anche del tempo.

Nonostante ciò, però, esistono comunque dei sintomi peculiari che per primi devono far scattare un campanello d’allarme, nello specifico sono:
· L’assenza prolungata di mestruazioni o amenorrea
· L’incremento della peluria o irsustismo
· L’obesità
L’aspetto forse più importante di cui tener conto è che la combinazione di questi 3 sintomi principali è in grado di scatenare anche effetti secondari di notevole impatto per il benessere psicofisico della paziente.
L’amenorrea, ad esempio, può facilmente tradursi in dolore per lo più localizzato presso il basso ventre e con un grado d’intensità tale da risultare difficile da sostenere per molte donne.
L’irsutismo che invece riguarda per lo più il viso, ma anche il corpo e in particolare le gambe e i glutei è causato principalmente dall’iperproduzione ormonale di androgeni che vanno a scombussolare il delicato equilibrio del sistema endocrino.
Anche l’aumento di peso è strettamente connesso con gli squilibri ormonali, inoltre, in alcuni casi, tra i sintomi dell’ovaio policistico possono occasionalmente presentarsi:
· Tumore delle ovaie
· Sindrome di Cushing
· Steatosi epatica non alcolica
· Iperplasia del surrene
Sapevi che uno dei segnali dell’ovaio policistico è l’acne?
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Acne e Ovaio Policistico
Una delle conseguenze più peculiari derivanti dall’insorgenza della sindrome è senza alcun dubbio quella dell’acne da ovaio policistico.
La causa è da ricercare nell’aumento dei livelli di androgeni e nel conseguente squilibrio che va a ripercuotersi sul sistema endocrino. Questo sistema biologico è uno dei più delicati presenti nel corpo umano e spesso sono sufficienti minime variazioni per poter provocare effetti anche di notevole portata.

Nello specifico, i livelli ormonali subiscono uno scombussolamento generale che si risolve nell’aumento della seborrea, cioè nell’ipersviluppo delle attività connesse alle ghiandole sebacee, la quale a sua volta è responsabile dell’insorgenza del cosiddetto acne ormonale.
Solitamente l’acne ormonale si manifesta in forme lievi che prendono l’aspetto di inestetismi come brufoli e pelle grassa, tuttavia, nei casi più recrudescenti, non è insolito assistere a manifestazioni di acne policistico che affligge viso e/o corpo.
In questi casi naturalmente prima di propendere per dei trattamenti fa da te o soluzioni completamente autonome, la scelta più indicata è quella di rivolgersi a un dermatologo e al proprio medico curante per individuare il trattamento più indicato.
La pelle grassa, ad esempio, specialmente se abbinata all’ovaio policistico, è particolarmente ostica da eliminare definitivamente.
Ma quindi…
Quali Sono le Cause di Questa Sindrome?
Ovaio policistico cause: Il quadro sintomatologico della sindrome dell’ovaio policistico, come detto, è particolarmente variegato e spesso i sintomi possono essere facilmente confusi con quelli peculiari di patologie differenti, tuttavia la causa primaria è senza alcun dubbio da ricercare nell’iperandrogenismo, cioè nell’incremento esponenziale di ormoni androgeni.
Questa aumento scatena una serie concatenata di eventi a catena che portano prima all’irsutismo e poco dopo all’anovulazione e alla amenorrea.
Da un punto di vista puramente biologico è interessante appurare come l’ipofisi avvii una secrezione alterata e anormale di ormone luteinizzante il quale a sua volta viene coadiuvato dalla produzione di androgeni da parte dell’ovaio.
Al contrario, invece, le quantità di ormone follicolo-stimolanti sono notevolmente ridotte ed è proprio a causa di ciò che l’ovulazione risulta impraticabile.
Questo processo biologico causa evidentemente degli scompensi ormonali le cui conseguenze vanno poi a ripercuotersi su tutto il corpo.
Sono tuttavia in corso numerosi studi che sembrano individuare nella sindrome dell’ovaio policistico una certa dose di ereditarietà, mentre l’eccesso di insulina è uno dei fattori che sembra avere una propria parte di responsabilità.
E’ possibile avere una gravidanza in caso di ovaio policistico?
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Ovaio policistico: Gravidanza e Conseguenze
L’ovaio policistico e gravidanza sono due fattori che si è cercato di mettere in una correlazione positiva, soprattutto per consentire all’eventuale paziente di poter comunque sperimentare la gioia della maternità.

Studi e ricerche effettuate al riguardo sono numerosi, ad esempio nel 2016 la facoltà di medicina dell’Università di Cardiff eseguì uno studio accurato dimostrando che circa il 70% delle donne in possesso di policistosi ovarica avevano più probabilità di subire un aborto spontaneo.
L’ovaio policistico ovviamente presenta delle conseguenze di cui bisogna tenere particolarmente conto se ci si appresta a iniziare una gravidanza: ittero, diabete, ipertensione, aborto spontaneo, parto prematuro, sono tutte situazioni mediche che tendono a verificarsi con maggiore episodicità.
Il nemico principale è sicuramente l’ormone follicolo-stimolante che induce l’ovulazione, ma non in presenza di ovaio policistico.
Fortunatamente, però, tutte le donne che desiderano una gravidanza pur essendo affette da ovaio policistico possono usufruire di determinati trattamenti volti a minimizzare gli effetti della sindrome stessa.
Solitamente si sceglie di optare o per una soluzione farmacologica o per una chirurgica. La prima prevede l’impiego di farmaci in grado di favorire l’ovulazione, la seconda si effettua allo scopo di eliminare del tutto quelle porzioni di tessuto presenti nell’ovaio che sono responsabili della produzione di androgeni.
Ovviamente, rivolgendosi al proprio medico curante sarà possibile prendere atto nel dettaglio di tutti i possibili scenari.
Ma quali cibi evitare in caso di ovaio policistico?
Quali Alimenti Evitare in Caso di Ovaio Policistico
Ovaio policistico dieta: gli alimenti che sarebbe eliminare sin da subito sono i dolciumi in tutte le sue forme a causa della loro elevatissima percentuale di zuccheri semplici e grassi saturi che, se già normalmente risultano nocivi per il corpo, in presenza di ovaio policistico sono assolutamente deleteri per l’organismo.
Cibi raffinati o in possesso di notevoli quantità di grassi come patatine fritte o fritti in generale dovrebbero essere banditi dalla propria dieta perché sono i corresponsabili dell’insulinoresistenza.
Successivamente possiamo trovare insaccati e formaggi con grandi quantità di grassi saturi. Entrambi gli alimenti non riescono a fornire i giusti nutrienti di cui una dieta sana avrebbe realmente bisogno, mentre abbondano di elementi nocivi che potrebbero aggravare la situazione in essere.
Medesimo discorso vale ovviamente anche per alcolici e bevande zuccherate; per quel che riguarda gli amidi, in particolare le patate, e la frutta, specialmente quella ricca di zuccheri, l’indicazione più opportuna è quella di optare per un consumo moderato che non alteri minimamente gli equilibri in gioco.
Un altro dei sintomi dell’ovaio policistico può essere la peluria.
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Ovaio Policistico e Peluria
Ovaio policistico peli: l’insorgenza dell’irsutismo è uno degli effetti secondari che può verificarsi in abbinamento con la sindrome da ovaio policistico.
Solitamente è una delle conseguenze più comuni e si verifica con un aumento della quantità e della densità della peluria in determinate zone che una donna in condizioni normali non presenta.
Il viso è la prima parte del corpo a essere colpita, successivamente possono presentarsi episodi di irsutismo localizzati per lo più a livello delle gambe, dei glutei, dell’addome e talvolta anche del torace. L’aumento dei peli rappresenta biologicamente la risposta più fedele e accurata allo squilibrio ormonale in atto.
Il consiglio migliore naturalmente è quello di rivolgersi a un endocrinologo o al ginecologo di fiducia, tuttavia è possibile cercare di ridurre la peluria in eccesso in perfetta autonomia attenendosi a scrupolose regole che riguardano lo stile di vita e il regime alimentare.
Riguardo la prima, l’accumulo di grassi favorisce il rilascio di ormoni nocivi, mentre i picchi glicemici partecipano attivamente all’insulino-resistenza, uno dei fattori correlati alla policistosi ovarica. Per questi motivi è consigliabile effettuare dell’attività fisica anche di moderata intensità per apportare i primi benefici al proprio organismo.
Riguardo la seconda, invece, evitare accuratamente i già citati alimenti vietati può aiutare la paziente a contrastare questo inestetismo si dalle fasi iniziali, semplicemente stando attenti a ciò che viene consumato durante i pasti.
Quali sono gli esami da fare per verificare la presenza di ovaio policistico?
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Ovaio Policistico ed Esami
L’aspetto fondamentale da tenere in considerazione è che attualmente non esiste un esame definito e specifico che possa diagnosticare la policistosi ovarica, il quadro clinico generale è infatti il risultato di diversi elementi come l’anamnesi della paziente, la sintomatologia, il decorso della patologia e naturalmente i vari esami di laboratorio.

Ovaio policistico esami: solitamente ci si concentra inizialmente su degli esami di laboratorio che vadano a determinare l’esatta natura di alcuni valori. Ad esempio, uno degli esami che più frequentemente vengono effettuati è quello volto a determinare l’iperproduzione di ormoni androgeni.
Successivamente si può pensare di testare i valori dell’ormone luteinizzante e di quello follicolo-stimolante.
Per quanto riguarda, infine, le varie indagini strumentali, l’ecografia pelvica/addominale o transvaginale è fondamentale per accertarsi dell’eventuale ingrossamento delle ovaie e per monitorare la presenza di cisti, nonché le loro relative dimensioni.
Ma adesso vediamo anche…
Ovaio Policistico: Cura, integratori e Rimedi Naturali
Cura ovaio policistico: affermare che il primo passo per prevenire manifestazioni sintomatologiche più gravi sia quello di partire dalla tavola non è certamente un’esagerazione.
Ovaio policistico rimedi naturali: affidarsi quotidianamente a una dieta sana con abbondanza di alimenti sani e il sano rifiuto di tutti i cibi potenzialmente nocivi è un aspetto spesso sottovalutato, ma capace di apportare notevoli benefici.
Per ridurre le infiammazioni che riguardano la pelle, ad esempio, un regime alimentare in cui abbondano verdure è un certamente una buona cosa.
Più in generale si può dire che la Vitamine A, C, D ed E sono quelle principali che possono essere di grande aiuto nel contrastare la recrudescenza di alcuni sintomi.
Integratori ovaio policistico: per quel che riguarda gli integratori, invece, l’inositolo sembra essere uno dei più efficaci grazie alla sua capacità d’impedire il peggioramento degli squilibri ormonali e l’incremento del livello del testosterone conseguente alla produzione di ormoni androgeni.
Il trattamento farmacologico più utilizzato per contrastare la sindrome da ovaio policistico è senza alcun dubbio la pillola contraccettiva. Il dosaggio degli ormoni contenuti al suo interno, infatti, consente di riequilibrare gli squilibri presenti nell’organismo e di tenere a bada i sintomi più gravi.
In alternativa si opta per dei farmaci specifici antiandrogeni in grado di minimizzare per l’appunto gli effetti degli ormoni androgeni e ridurre le spiacevoli conseguenze secondarie, come l’irsutismo o l’acne.
Dall’ovaio policistico si guarisce? Una guarigione definitiva è improbabile, però è possibile convivere perfettamente con questo disturbo potendo sperimentare un livello di qualità della vita decisamente alto e in alcun modo limitante o invalidante.