La fobia viene descritta come una rappresentazione emotiva spropositata per situazioni che non sono delle reali minacce.
I sintomi collegati alla fobia sono: vertigini, tachicardia, sudorazione, tremore, nausea, ma variano al variare del soggetto che ne è succube e in base alle situazioni, alla natura, alla specie o alle abitudini di ognuno.
C’è chi soffre di aracnofobia (paura dei ragni), chi di ornitofobia (paura dei volatili) e chi di cinofobia (paura dei cani); ma c’è anche chi ha paura dei temporali (brontofobia) o dell’acqua in genere (l’idrofobia). Ma esiste anche l’emofobia (paura del sangue), la belonefobia (paura degli aghi) e la dismorfofobia (fobia che conduce ad una errata percezione del proprio corpo).
La paura di qualcosa è condizionata dall’esperienza che quel soggetto ha avuto con l’oggetto della sua fobia; ed è per questo che le paure non sono tutte uguali, ma legate al trauma che quella determinata cosa ha generato in colui che prova paura.
Per superarle occorre quindi l’autoanalisi e l’approfondimento di quelle cause che le hanno generate.