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Placenta, Cos’è e Fa Davvero Bene Mangiarla?

Cos’è la placenta e perché molte mamma vip e non hanno iniziato a mangiarla e congelarla subito dopo il parto? Scopriamone di più su questa ultima tendenza

La gravidanza è il periodo più bello per una donna. Significa l’arrivo di un figlio, un piccolo essere da amare e proteggere indistintamente e per sempre.

Durante questo periodo la figura femminile cambia e la donna si trova in un periodo molto delicato fatto di accettazione ed esaltazione.

Si verificano cambiamenti eccezionali sia livello psichico sia a livello identitario, ed ogni donna sogna questo periodo con trepidazione con tutte le trasformazioni che comporta: oltre infatti a modifiche a livello fisico, sono presenti altri importanti elementi che si implementano nel corpo della donna proprio per proteggere e salvaguardare il bambino: uno di questo è la placenta

Placenta: Cos’è?

La placenta è piuttosto importante: si tratta di una sacca che si forma all’interno del corpo della gestante, che andrà a contenere il futuro nascituro, durante tutto il periodo della gravidanza.

placenta cos'è

C’è da sottolineare come, fin dal primo momento, si verifica un notevole aumento di peso. Questo è normale, data la comparsa della placenta e del liquido amniotico nella pancia della donna.

Ma quanto pesa la placenta?

Essa ha un peso estremamente variabile che si basa soprattutto alla grandezza del bambino. All’inizio infatti la placenta pesa poco meno di un chilo, verso la fine della gravidanza può arrivare a pesare quasi due chili. Questo perché la placenta è un contenitore vero e proprio che modifica facilmente la sua grandezza in base alla grandezza di ciò che contiene: il bambino.

La placenta è come una sorta di “scatola nera” che aiuta a comprendere cosa possa essere accaduto nel caso in cui si dovessero verificare complicazioni in sala parto, ma è anche utile per ottenere informazioni sullo stato di salute del feto nel corso della gestazione. Ciò è possibile mediante un esame particolarmente conosciuto ed importante in questo ambito e che aiuta a diagnosticare tutta una serie di spinose patologie mediche: parliamo dell’esame istologico della placenta.

Quanto e perché sottoporsi questo tipo di esame?

Quando si Forma la Placenta?

La placenta è un contenitore funzionale del feto, nonché futuro bambino, che tende ad inglobare in sé il nascituro e fungere da numerosi apparati.

È uno degli elementi che funge da contatto tra il bambino e la madre, che si forma quindi fin da subito.

Spesso ci chiediamo se la placenta può presentare delle anomalie: esse si possono verificare in modo più o meno variabile in base alla loro incidenza.

Vediamo come:

  • Quando per esempio la placenta si colloca in modo più profondo rispetto al normale possiamo trovare la placenta circumvallata. Essa è però molto rara.
  • Possiamo evidenziare una presenza di placenta bassa, piuttosto comune, che deve essere messa sotto controllo costante.
  • Si può inoltre trovare la placenta aderente. Essa insieme alla placenta accreta e alla placenta percreta stanno ad indicare una condizione piuttosto critica che si verifica dopo il parto, quando non si verifica la corretta espulsione della placenta. Queste patologie infatti si innescano in modo duraturo nel grembo materno e non ne permettono l’espulsione.
  • Troviamo anche altre patologie più frequenti come la placenta previa e la placenta invecchiata. La prima consiste nell’impianto non tipico della placenta, mentre la seconda si riferisce ad una calcificazione della placenta che va tenuta sotto osservazione. 
  • Placenta posteriore cosa vuol dire? Essa fa riferimento, insieme alla placenta anteriore alla posizione adottata dal bambino all’interno di quest’ultima. Una tipologia simile alla placenta posteriore è la placenta fundica posteriore. Un elemento importante invece di quella anteriore è la placenta bilobata

A questo punto si deve sottolineare come tutte queste anomalie vengono riscontrate da delle analisi specifiche sulla forma stessa della placenta. 

Distacco Placenta

Il distacco di placenta è un meccanismo particolare che avviene prematuramente e non durante il parto.

distacco placenta

Esso è percepibile dalla donna in gravidanza perché essa avverte tutta una serie di sintomi del distacco della placenta. Si possono avvertire in primo luogo dolori a livello del basso ventre più o meno forti con il successivo accompagnamento di perdite di sangue più o meno corpose. Quest’ultimo è un fattore che influisce molto sulla risoluzione ottimale del parto.

Il distaccamento della placenta è considerato infatti uno dei più grandi problemi in special modo durante la fase di travaglio.

Inoltre si devono sottolineare le cause del distacco della placenta perché sono altresì rilevanti. Possono infatti insorgere una rottura del sacco che contiene il bambino e una situazione traumatica a livello addominal. Altri fattori considerati abbastanza rischiosi sonoun uso sostanziale di droghe, l’età della madre e se ella è esposta a situazioni di stress. Si sa infatti che dopo i trent’anni le gestanti sono più soggette a fattori che mettono a rischio le loro gravidanze. Inoltre un ambiente pieno di preoccupazioni, genera molto stress e proprio per questo si consiglia più tranquillità possibile.

Ma il distacco della placenta causa problemi soprattutto al bambino: la prima grave consenguenza è la riduzione notevole di ossigeno. 

L’entità e la gravità del distacco della placenta è data dalla sua dimensione: meno essa si discosta dall’utero, meno è grave. Quindi se c’è un lieve distacco della placenta non c’è da preoccuparsi molto: è infatti un fenomeno non gravissimo ma da tenere comunque sottosservazione. 

Si può dire che il distacco intempestivo della placenta è caratterizzato da dolore e sanguinamenti di vario tipo. In genere si può trovare anche il distacco di placenta nel primo trimestre che in molti casi comporta l’aborto del feto. 

Mangiare la Placenta

Durante il parto, nel momento dove la mamma per la prima volta vedrà il suo bambino, avviene anche l’espulsione della placenta.

mangiare la placenta

L’involucro perde infatti ogni sua importanza perché ha già svolto la sua funzione di contenitore e proprio per questo viene espulso dal corpo materno.

In genere si tratta di un processo abbastanza semplice: nel momento subito successivo al parto infatti, la placenta fa la sua fuoriuscita in modo del tutto naturale. È un meccanismo quasi del tutto indolore e per questo non viene quasi mai percepito dalla donna. Essa infatti si stacca dal suo posto d’origine in modo molto tranquillo e moderato. Se invece l’espulsione della placenta non avviene in modo spontaneo c’è bisogno di un intervento medico che può procurare un taglio.

Ma che fine fa la placenta: viene buttata o conservata?

Sulla scia delle celebrità, sono ormai numerose le donne che hanno iniziato a seguire una nuova tendenza: essa consiste principalmente nel cibarsi della propria placenta, il modo del tutto naturale e disinvolto, parlandone poi sui social per esaltarne tutti i benefici. Ultima la cantante e attrice americana Hilary Duff, diventa mamma da qualche settimana, che dopo aver mangiato la sua placenta ha dichiarato di sentrsi subito meglio.

Per tutte le mamme che sostengono questa pratica, mangiare la placenta apporterebbe una serie di benefici qui elencati:

  • a libello psicologico rafforza il rapporto tra mamma e bambini, e secondo alcune sarebbe utile a prevenire anche la depressione post-parto;
  • a livello fisico sembra che abbia molte proprietà nutritive visto che sembra ricca di vitamine e ferro, che darebbero il giusto apporto energetico, migliorando anche l’allattamento grazie agli ormoni presenti.

Tuttavia occorre sottolinerare come non vi siano gli studi scientifici che avvalorano gli effetti benefici della placenta, anzi semmai il contrario, ma nonostante ciò sono tanti coloro che hanno deciso di introdurla nella propria alimentazione. C’è addirittura chi ha pensato di realizzarne un vero e proprio libro di ricette sulla placenta.

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