Categorie
Tendenze

Un Rimorso, è Sempre Meglio di un Rimpianto? Analogie e Differenze

Nella vita meglio avere un rimorso rispetto ad un rimpianto: ma è sempre così? Vale anche per la sfera amorosa quando si tradisce il proprio partner?

“Chiedere perdono a qualcuno è una cosa complicata, una prova di delicato equilibrio tra la durezza dell’orgoglio e lo strazio del rimorso”, afferma lo scrittore Paul Auster.

Il rimorso è un particolare stato d’animo consistente in un disagio psicologico, provato da chi ha preso coscienza della propria inadeguatezza a livello comportamentale, poiché il suo agire non ha seguito alcun codice morale, determinando poi nell’individuo l’insorgere del senso di colpa.

Si tratta di uno stato d’animo potenzialmente adattativo, nel senso che può essere associato ad una condizione di normale esistenza a livello psicologico, senza necessariamente rappresentare il presupposto per un disagio emotivo di tipo patologico.

Il rimorso viene definito da chi lo ha sperimentato come uno stato di profondo turbamento, associato alle sensazioni di pena e angoscia, che possono sconfinare nel dolore, causato dal rammarico per aver compiuto determinate azioni ritenute contrarie alla morale.

Esso è spesso frutto di un errore compiuto, ovvero di qualcosa che si è fatto e che ha causato infelicità ad altri oppure a noi stessi.

Dal punto di vista etimologico, il verbo rimordere significa “azzannare”; un rimorso quindi si configura come un qualcosa che azzanna la nostra coscienza.

Dal punto di vista psicologico, il rimorso si configura come uno stato d’animo fortemente correlato alla socializzazione (è infatti un sentimento che si riversa su altro da sé, all’autoconsapevolezza ed alla struttura della personalità).

La percezione di tale sentimento è tipica delle persone che sono solite analizzare attentamente i propri modi di essere e che spesso si rapportano agli altri secondo le loro necessità narcisistiche, a volte prive di empatia.

Chi, d’altro canto, in ogni caso non prova alcun rimorso di coscienza, è generalmente considerato una personalità anafettiva, estremamente razionale e scarsamente emotiva, forte, che non teme nulla e che confida molto su sé stesso, ignorando la sua sfera emozionale.

Significato Rimorso

Cosa significa rimorso?

significato rimorso

Secondo il dizionario d’italiano Garzanti Linguistica, la definizione di rimorso è la seguente:

Sentimento di dolore e di tormento che nasce dalla consapevolezza dei mali commessi“.

In ambito psichiatrico e psicologico, l’analisi del rimorso e delle sue conseguenze è un presupposto fondamentale nello studio di alcune patologie, come ad esempio nevrosi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, depressione. È un comportamento tipico del compratore compulsivo quello di provare un angosciante rimorso dopo aver effettuato acquisti sconsiderati. Infatti il rimorso è sempre un preludio al senso di colpa.

Rimorso e senso di colpa sono strettamente collegati e sono causati dalla consapevolezza di avere agito in maniera inappropriata, e, di conseguenza, rappresentano uno stimolo (a volte molto forte) per modificare il proprio comportamento. Il rimorso, per quanto spiacevole sia, può assumere anche connotazioni utili, poiché può provocare nel soggetto l’insorgenza di una certa empatia nei confronti dell’individuo bersaglio di tale sentimento. In tal senso, pertanto, potrebbe essere uno stimolo per un’autocritica ed una riflessione.

In personalità emotivamente fragili, il senso esasperato del rimorso può arrivare a provocare comportamenti lesivi e pericolosi, con ripercussioni dannose verso sè stessi. Al contrario, individui che non provano mai rimorso, sono caratterizzati da personalità così dette border line; si tratta di soggetti privi di una coscienza morale, i quali possono arrivare a compiere anche azioni estreme (come violenza fisica o psicologica, omicidi, eccetera), senza poi avvertire alcun tipo di rammarico, ma, al contrario, non è esclusa la possibilità di provare compiacimento.

L’incapacità di provare rimorso, senso di colpa ed empatia verso gli altri si configura come un vero e proprio disturbo della personalità, che può sfociare in antisocialità, tendenza all’isolamento, fallimento del legame di attaccamento, che è la base per le interazioni umane. Un esempio è rappresentato dalle personalità fortemente competitive o carrieriste, le quali, pur di raggiungere i propri obiettivi, non si fanno alcuno scrupolo, nè tanto meno provano alcun rimorso qualora si pongano in competizione con altri.

Significato rimorso: il significato del rimorso è da ricercarsi quindi nel tormento che, in alcune personalità, deriva dalla consapevolezza che i propri comportamenti possono avere causato sofferenza; nel rincrescimento per delle azioni che si vorrebbe non aver compiuto.

In ultima analisi si potrebbe assimilare il rimorso ad un forte disagio emotivo che, in ogni caso, non porta ad alcuna attenuazione dell’angoscia che ne deriva, ma rimane un sentimento fine a sé stesso, pur nella sua negatività.

In alcuni casi, quando il soggetto si sente soverchiato dalla percezione del rimorso, possono subentrare dei disagi psico-emotivi associati ad essa, come ad esempio: dipendenze compulsive oppure stati depressivi.

In questo secondo caso, il sentimento prevalente è quello del senso di colpa, che, come afferma Sigmund Freud, è la matrice fondamentale di numerose forme di nevrosi.

Il concetto di rimorso ha molti aspetti comuni con la filosofia, in quanto presenta una matrice collegata al dubbio: chi, infatti, prova rimorso per il suo operato, necessariamente ne mette in discussione l’esistenza. Così come alcune correnti di pensiero filosofico si fondano appunto sul dubbio,

Pertanto si può affermare che il rimorso sia dotato di una funzione ambivalente: da un lato, può rappresentare un indice di salute psicologica se ha l‘effetto di spingere l’individuo verso un mutamento, in senso di miglioramento, del proprio modo di agire, rimettendo in gioco le proprie ingenue sicurezze, per superare quell’egoismo che è insito nella natura umana; dall’altro, quando si associa a forti sensi di colpa ed a percezione di vergogna, può diventare un sentimento paralizzante, capace di arrivare ad impedire qualsiasi azione nel contesto sociale.

Rimorso e Rimpianto: Analogia e Differenza

Qual è la differenza tra rimorsi e rimpianti? Dal punto di vista etimologico, il termine rimpianto è collegato a piangere ripetutamente, piangere ritornando su un determinato concetto.

rimorso e rimpianto

Anche il rimpianto si configura come una reazione negativa a comportamenti passati, determinata quando ci si rende conto che una certa scelta o azione non è stata compiuta. Spesso è subordinato alla colpevolezza sul piano personale ed è generalmente espressione di una mancanza.

La differenza tra rimorso e rimpianto sta nel fatto che, mentre il primo è rappresentato da un tormento per un’azione passata, che non si sarebbe voluta compiere; il secondo è, invece, una forma di rammarico per non avere potuto o voluto concretizzare una determinata idea.

Quindi, mentre nel rimorso esiste un vissuto, nel rimpianto esiste soltanto un desiderio inappagato.

L’asserzione “nessun rimpianto, nessun rimorso” è emblematica di un atteggiamento tipicamente rinunciatario del soggetto. Infatti, spesso, un individuo, mosso dal timore di provare dei rimorsi come conseguenza di determinate azioni, preferisce non compierle; in tal caso subentra il rimpianto, collegato al fatto di non avere agito. Si tratta di un comportamento che, in ultima analisi, non si rivela risolutivo, ma anzi procura sconforto e senso di inadeguatezza.

Il rimpianto dunque ha origine da ciò che è andato perduto: occasioni, opportunità, persone. Qualcosa o qualcuno che ci è sfuggito dalle mani, e si è allontanato forse definitivamente.

Rimpianto e rimorso non si configurano come sentimenti alternativi, ma unicamente differenti modi di rapportarsi ad un vissuto spiacevole; nel primo caso ci si riferisce ad un’azione compiuta e compiuta in maniera sbagliata; nel secondo caso, invece, ci si riferisce ad un’azione che è andata perduta, e che, nel momento stesso della sua perdita, ha lasciato un vuoto tormentoso.

L’affermazione “meglio un rimpianto che un rimorso” è sicuramente discutibile, anche se è tipica di un certo tipo di mentalità, così come è discutibile se avere meglio rimorsi che rimpianti.

Questo concetto rappresenta il tipico atteggiamento di chi prova timore nell’agire; tale comportamento può avere un senso soltanto quando la scelta di tentare comporta così tanti rischi e pericoli, che non agire diventa la soluzione più auspicabile. Ma, nella maggior parte dei casi, non è così.

Prima di affrontare qualsiasi genere di esperienza, per non avere rimpianti, è sempre consigliabile prendere in considerazione alcuni aspetti, e cioè:

Amore Senza Rimorso: è Possibile?

Nelle relazioni sentimentali, si dovrebbe verificare una situazione di amore senza rimorso, in quanto quest’ultimo implica comunque una sofferenza inferta al partner.

amore senza rimorso

La causa principale di dolore tra due amanti è senza dubbio rappresentata dal tradimento. Tradire la fiducia di chi crede in te è un’azione che associa alla menzogna (già di per sé esecrabile), il fatto di causare sofferenza ed angoscia a chi, invece, dovrebbe vivere emozioni positive. Esiste una vera e propria psicopatologia del tradimento in amore.

Il tradimento, in qualsiasi ambito, si configura come un’emozione fortissima, che provoca il sovvertimento di ogni valore dell’esistenza, portandosi dietro un senso di morte, e di lacerazione per tutti i legami affettivi più importanti. Alla base del tradimento esiste sicuramente una regressione adolescenziale, ovvero un ritorno ad una fase della vita in cui i codici morali sono piuttosto permissivi. Ma, quando la propria esistenza si è strutturata su sentimenti solidi (come avviene nel matrimonio o nella convivenza abituale), un atteggiamento di questo tipo genera inevitabilmente l’insorgenza del rimorso.

Anche in questo caso, quando cioè si tradisce, si possono verificare due possibilità. I soggetti dotati di una personalità forte, dura ed anafettiva, tendono a sminuire l’importanza del proprio operato, nascondendone la reale amoralità, e, in molti casi, persistendo nell’errore.
Al contrario, coloro i quali sono dotati di personalità fragili, con un forte senso di autocritica e di autoanalisi, sono portati a pentirsi delle proprie azioni, ed a provare un forte senso di rimorso, spesso accompagnato da vergogna e svilimento del proprio sé. Infatti dopo l’ebbrezza del tradimento, durante il quale la parte istintuale della personalità ha avuto via libera, subentra il rimorso ed il senso di colpa, strettamente collegati alla parte razionale dell’individuo.

In poche parole, si potrebbe associare l’istinto al tradimento, e la ragione al rimorso. Il rimorso del tradimento è una specie di punizione che il traditore deve affrontare per cercare di rimediare al male causato; spesso subentra anche il bisogno impellente di confessare il proprio operato, nella speranza di scaricarsi la coscienza, ma non sempre questo atteggiamento si rivela risolutivo. Generalmente il rimorso conseguente al tradimento diventa uno stato d’animo permanente, angosciante e doloroso, che non è in grado di dare spiegazioni ne soluzioni all’inaccettabile operato del traditore.

Cosa preferisci tra rimorso e rimpianto? Qual è a tuo avviso il male minore? Scrivi la tua risposta nei commenti e non dimenticare a mettere “mi piace”.