I testi scientifici affermano che la solitudine è un sentimento o una condizione che si origina allorquando una persona si isola o se viene isolata dagli altri.
Le descrizioni di questo tipo, però, interessano poco a chi si sente solo anche perché passare dalla solitudine alla depressione non ci vuole molto.
Che gli esperti rimandino al senso etimologico del termine per comprenderne appieno il significato, non incide sullo stato d’animo di coloro che vivono questa condizione che abbassa la qualità della propria esistenza.
Coloro che analizzano la cosa vedendola dall’altra parte della barricata, ossia chi ha un atteggiamento positivo verso questo problema (ma solo perché non ne è afflitto) può dire che sentirsi soli favorisce la possibilità di aumentare la conoscenza di sé perché causa profonde introspezioni.
Di tutt’altro avviso è chi è colpito da questo status, la cui mente non è propriamente scevra da contaminazioni del caso e che soffre, anche in maniera dolorosa, per via della sensazione di sentirsi solo.
Ma quali sono gli aspetti della solitudine?
Diciamo subito che questi hanno tante facce che possono essere spiegate da solitudini forzate dalle circostanze (malattia, handicap, prigionia) ma anche solitudini scelte consapevolmente per isolarsi e riflettere sulle cose della vita e/o della propria esistenza.
A questi due segmenti di ‘solitudine’ se ne aggiunge un terzo che vede una solitudine coercitivamente prodotta dalla società di oggi attraverso i mass media che tempestano la gente con messaggi pubblicitari fuorvianti capaci di generare una subliminale volontà di isolamento.
A nulla vale leggere “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano o, anche il famoso best seller di Gabriel García Márquez “Cent’anni di solitudine“, per trovare un efficace rimedio e, forse, sarebbe buona cosa quella che resisi conto di sentirsi soli, affidarsi alla psicologia per una introspezione capace di gestire questo stato d’animo.
Sentirsi Soli e Tristi
Non sempre per soffrire di solitudine è necessario vivere da soli. Non sono rari i casi di coloro che soffrono di una solitudine interiore che, pur vivendo in famiglia, si insinua pesantemente all’interno del proprio stato d’animo.
I risultati sono quelli di sentirsi soli e vuoti, isolati dal resto della gente che li circonda e che non capisce quanto accade dentro la mente di un individuo che vive questa condizione.
La tristezza provocata dalla solitudine è pressoché inevitabile, così come il sentirsi inutili e soli: sensazioni queste, che portano dritti verso una zona borderline del proprio stato d’animo come quella della depressione.
Sentirsi soli e depressi, infatti, pare essere un percorso quasi obbligato per molti individui che soffrono di solitudine e non sono in possesso degli strumenti per gestirla.
Purtroppo la solitudine, quando si insinua, è come una spirale senza fine in quanto, chi ne è colpito, incomincia ad assumere istintivamente dei comportamenti asociali come quello di evitare le altre persone per non sentirsi da loro rifiutati.
La solitudine è stata analizzata a fondo da due psicologi che hanno cercato di capire cosa avviene all’interno della mente delle persone sole, constatando che questo loro stato addirittura moltiplica la velocità dell’attività cerebrale: un segno evidente di un’autodifesa generata per far fronte al malessere generato dalla solitudine.
Sentirsi Soli in Mezzo alla Gente
La solitudine colpisce l’individuo all’interno della sua mente e chi ne soffre vive questa inquietudine anche stando in mezzo alla gente.
Non è raro, tutt’altro, sentirsi soli in compagnia e non aver modo di trovare una soluzione per evitare questo malessere.
Per quanto possa apparire contraddittorio il sentirsi soli in mezzo a tanta gente, non è un effetto affatto inconsueto per coloro che sono colpiti da questo oscuro male.
Colpa dello stato d’animo? Oppure colpa della società moderna? Molte sono le possibili risposte a questi e ad altri quesiti di questo genere che, tuttavia, non riescono ad eliminare questa dolorosa sensazione.
Neppure chi sa di sentirsi soli senza amici trova una sorta di consolazione ma, al pari di altri individui ammalati di solitudine, vive questa condizione in modo totalmente negativo.
Ci sono persone che pur non avendo vissuto alcun trauma, si trovano ad essere sole sin da piccoli e ciò a causa di un’auto disistima e per paura della non accettazione da parte di altre persone.
Rari sono coloro che approfittano della solitudine per fare delle serie introspezioni e raggiungere un certo equilibrio interiore capace di rafforzare le proprie autodifese.
Solitudine intensa come via di fuga oppure di difesa? Anche questa domanda non segue un percorso prestabilito essendo tante le varianti possibili.
Sentirsi Soli in Coppia
Neppure l’essere parte di una coppia evita il rischio della solitudine.
Sentirsi soli da sposati, oltre non essere una bella sensazione, manifesta una crisi di coppia pronta ad esplodere in qualsiasi momento e per qualsivoglia motivo.
Un partner dovrebbe – almeno in teoria – essere il complice speculare dell’altro e, conseguentemente, rivestire ogni possibile ruolo che sia necessario per il buon svolgimento della vita di coppia.
Se sentirsi soli dopo la separazione ha in qualche modo una sua logica, il sentirsi soli nel matrimonio non dovrebbe esistere in teoria.
L’incomunicabilità è però sempre in agguato. Anche analizzando questa ipotesi è possibile riscontrare un vasto panorama di spiegazioni logiche che partono dal senso di gelosia di uno dei due partner, a quello del possesso e via dicendo.
Una mancanza evidente di quelle caratteristiche che motivano il senso dello stare in coppia (sposati o meno non è così influente ai fini di questa indagine), e che devono sollecitare un’analisi particolareggiata su cosa ha provocato questa sensazione di solitudine in uno dei due componenti.
Certamente, sentirsi soli in coppia genera la mancanza di un elemento fondamentale del ménage: la fiducia verso l’altro e l’innalzamento di una invisibile barriera che rende impossibile il confrontarsi con il partner.
Sentirsi Soli per le Feste
Purtroppo chi vive da solo e soffre di solitudine, i periodi festivi sono quelli dove il malessere aumenta la sua intensità provocando facili malinconie che provocano, a lungo andare, depressione.
Feste particolari come il Natale, dove la tradizione richiama il senso di famiglia, oppure il proprio compleanno fanno sentire il loro peso sulle persone che soffrono di solitudine.
Si amplifica il dolore che pare, in certi momenti, addirittura inarrestabile e si fatica a lottare contro la malinconia e la depressione.
In questi particolari momenti, non c’è nulla di bello e di allegro in quell’evento portatore solo di tristezze e nostalgie per qualcosa che non si ha più o che non c’è mai stato.
Fuggire dal Natale e dal proprio compleanno non è una missione possibile perché sono feste che vanno al di là del luogo di dove le si trascorrono.
Sentirsi Soli in Famiglia
Non è raro vivere questa condizione di solitudine anche se si vive in famiglia. Ma allora, come non sentirsi soli a casa e come eliminare questa sgradevole sensazione?
Il primo step è quello di comprendere la ragione che ha provocato questo disagio e poi stilare una serie di cose da fare per allontanare questo stato d’animo.
Ecco cosa potrebbe aiutare:
- Parlare con il famigliare del quale si ha più fiducia;
- Essere totalmente sincero nel confidare le sensazioni anche più intime;
- Rivolgere il massimo della propria attenzione ai suggerimenti provenienti dall’interlocutore;
- Scacciare ogni meccanismo al quale è imputabile il senso di solitudine, dedicando tempo nel fare le cose personalmente più gradite.
Sfogarsi è un mezzo per liberarsi da fantasmi spesso non individuabili neppure da chi soffre di solitudine e parlarne con i propri cari, ossia con le persone più vicine, può essere taumaturgico.
Come Non Sentirsi Soli
L’Italia è il Paese europeo che, statistiche alla mano, accusa la più alta percentuale di persone sofferenti di solitudine e quello dove la richiesta d’aiuto per risolvere questo problema è la più bassa.
L’indagine condotta da Eurostat è tutt’altro che rosea e si basa su report che hanno riguardato intervistati di tutto il Vecchio Continente a partire dai 16 anni in su.
L’inchiesta, però, non riguarda coloro che hanno paura della solitudine altrimenti le percentuali sarebbero sicuramente raddoppiate.
Ma come combattere la solitudine? Cosa fare per sentirsi meno soli?
Secondo lo psicologo statunitense John Cacioppo, che ha studiato il fenomeno per anni in modo approfondito, è necessario combattere innanzitutto l’urgenza di isolarsi.
Il metodo come sentirsi meno soli da lui predisposto (Ease Method) ha lo scopo di dare una mano a chi soffre cronicamente di solitudine e ad aiutarli ad uscire dalla depressione, attraverso questi punti:
Non è facile attuare il ‘cosa fare per non sentirsi soli’ e certamente per portarlo avanti positivamente occorre un impegno che faccia leva sulla propria forza di volontà.
Crediamo che il confronto con delle persone che non si conoscono possa aiutare chi è dominato dalla sensazione di sentirsi soli perché è come un nuovo inizio e, un rapporto ex-novo che sia scevro da precedenti condizionamenti e pregiudizi, possa solamente che essere salutato positivamente non come una semplice soluzione placebo bensì come un vero e proprio antidoto contro la solitudine e la malinconia.
Come Sentirsi Meno Soli in Casa?
Ci sono diversi modi per sentirsi meno soli in casa:
- Mantenere il contatto con amici e familiari tramite chiamate telefoniche o videochiamate.
- Dedicare del tempo ai propri hobby o scoprire nuove attività che possono essere fatte in solitaria.
- Adottare un animale domestico, se si è in grado di prenderne cura.
- Partecipare a gruppi online o a comunità virtuali che condividono gli stessi interessi.
- Dedicare del tempo alla meditazione o alla pratica yoga per migliorare la propria salute mentale.
- Cercare aiuto professionale, se la solitudine sta diventando un problema importante.
Ti è mai capitato di sentirti solo pur trovandoti in mezzo a tanta altra gente?