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Squirting, Come Funziona l’Eiaculazione Femminile?

In cosa consiste lo squirting? E come si fa a far squirtare una donna? Vediamo tutto quello che c’è da sapere sulla eiaculazione femminile in questa nuova guida

L’eiaculazione femminile (dall’inglese: squirting che significa “zampillare”) corrisponde al momento in cui alcune donne, solitamente dopo aver raggiunto l’orgasmo, emettono, dalle ghiandole parauretrali (ghiandole di Skene) una quantità variabile di liquido.

Il concetto di “fontana che zampilla” è quindi riconducibile alla produzione di un liquido eiaculatorio che viene prodotto nel momento di massimo eccitamento.

Posizionate in prossimità dell’apertura dell’uretra (il condotto attraverso cui viene emessa anche l’urina), queste strutture ghiandolari femminili corrispondono funzionalmente alla prostata dell’uomo, e sono state identificate dallo scienziato di cui portano il nome.

Durante la fase eccitatoria della donna infatti esse contribuiscono alla produzione del liquido biancastro e viscoso che, durante il coito, svolge l’importante funzione di lubrificare il canale vaginale.

Collegate alla vulva tramite i dotti di Skene, queste ghiandole si affiancano a quelle di Bartolini, decisamente più voluminose.

La composizione del liquido prodotto durante lo squirto contiene tracce di glucidi (fruttosio e glucosio), acqua, e una piccola percentuale di PSA (Antigene Prostatico Specifico). e di PAP (Fosfatasi Acida Prostatica), due proteine secrete appunto dalle ghiandole di Skene.

Sebbene la natura di questo secreto sia alcalino (con un pH alto) e molto simile a quella dell’urina, l’eiaculato femminile non ha nulla a che vedere con le perdite urinarie che alcune donne emettono durante il coito.

La funzione biologica del liquido sembra essere quella di proteggere gli organi genitali dalle invasioni di microrganismi patogeni in quanto il pH elevato crea un ambiente ostile alla loro sopravvivenza.

In seguito alla stimolazione delle zone erogene e degli organi genitali, la donna di solito raggiunge il momento culminante d’eccitazione, corrispondente all’orgasmo, dopo un tempo variabilissimo e dipendente sia da fattori endogeni che esterni.

Secondo numerose ricerche scientifiche, sembra che soltanto una minoranza di donne siano in grado di squirtare, anche se la sua esatta incidenza non è nota in quanto non esistono attendibili statistiche al riguardo.

Nonostante si tratti di un fenomeno fisiologico e assolutamente naturale, la donna sente grande imbarazzo a parlarne apertamente e, in molti casi, pur non raggiungendo l’eccitazione, finge di provare sensazioni inesistenti per non deludere il partner.

Cosa Significa Squirtare

L’eiaculazione femminile è sempre stata soggetto di numerose incertezze dato che, se per la maggior parte degli uomini essa rappresenta una conferma della loro virilità, per altri invece costituisce un fattore disturbante sulla vita di coppia.

Le donne che squirtano apertamente vengono a volte considerate troppo emancipate e tale atteggiamento non viene facilmente accettato dai partner che, seppure inconsciamente, preferiscono compagne che assecondano il ruolo primario del maschio durante il coito.

La componente passionale femminile risulta pertanto bloccata e deve venire liberata attraverso un percorso finalizzato a migliorare la libido inconsciamente repressa.

Come Fare Squirtare una Donna

La zona erogena per eccellenza della donna è rappresentata dal clitoride, stimolando le cui pareti, insieme all’eccitazione della porzione prossimale della vagina, dovrebbe innescare l’orgasmo.

come fare squirtare una donna

In seguito a queste operazioni, inserite in un contesto sentimentale e affettivo, la donna incomincia a sintetizzare il liquido delle ghiandole di Skene e di Bartolini, che, attraverso il condotto uretrale, viene espulso a causa delle contrazioni pelviche prodotte dall’orgasmo.

Per imparare a squirtare, la donna deve innanzitutto conoscere il proprio corpo, per riuscire a identificare le sue zone erogene; si tratta di aree più o meno estese, le cui terminazioni nervose convergono verso l’ipotalamo.

In questa porzione cerebrale è localizzata la maggiore concentrazione di neuroni sensitivi in grado di elaborare le percezioni tattili provenienti dalle zone erogene.

L’ipotalamo, a sua volta, stimola l’ipofisi ad aumentare la secrezione di adrenalina, considerata come una delle principali molecole ormonali afrodisiache naturali.

L’ipofisi produce anche ossitocina, l’ormone del piacere, che contribuisce ad eccitare le ragazze che squirtano.

Oltre al clitoride, un’altra area erogena molto attiva è rappresentata dal punto “G”, presente soltanto nel 50% della popolazione femminile.

Localizzato all’interno del canale vaginale, si trova a circa 4 centimetri dall’apertura, nella parte superiore.

Altre zone erogene sono presenti sui glutei, a livello dei capezzoli e su tutto il seno, sul pube e nella zona perineale; aree potenzialmente eccitabili si trovano sulle orecchie, vicino ai capelli e soprattutto sulle labbra, che sono ricchissime di recettori sensoriali.

Per imparare come squirtare, la donna deve sapere che senza arrivare all’orgasmo non è in grado di emettere liquido eiaculatorio, la cui produzione è strettamente collegata all’eccitazione.

Mentre l’orgasmo clitorideo dipende dalla stimolazione del clitoride e può essere raggiunto sia durante i rapporti di coppia che con la masturbazione, quello vaginale è conseguente alla manipolazione del punto “G”.

Per far squirtare la propria compagna, l’uomo può ricorrere a specifici gel genitali che, una volta applicati a livello del canale vaginale, favoriscono la penetrazione e quindi l’eccitamento.

Un’opzione decisamente efficace è anche quella del cunnilingus, consistente nella stimolazione del clitoride (e zone circostanti) da parte della lingua del partner; in questo modo l’eccitazione è reciproca e si rivela molto soddisfacente.

Le sensazioni tattili sono fondamentali durante qualsiasi rapporto sessuale, pertanto le dita devono partecipare attivamente entrando nel canale vaginale fino ad arrivare al punto “G” che, in molte situazioni, si rivela ben più eccitabile del clitoride.

Il presupposto fondamentale per assecondare una donna che squirta è quello della posizione, che deve essere comoda per entrambi i partner. Ogni coppia ha le sue preferenze e non esiste una posizione perfetta, l’importante è che ambedue siano rilassati, tranquilli e desiderosi di divertirsi, oltre che di scambiarsi effusioni.

Per eiaculare la donna deve spingere la muscolatura del canale vaginale e tale sensazione, per certi versi simile a quella necessaria per urinare, spesso condiziona il raggiungimento del piacere.

Sarebbe quindi consigliabile che, per squirtare, la donna non si concentrasse su questa sensazione del tutto fisiologica, ma cercasse di superarla in quanto non esiste il pericolo di emettere urina.

Per portare una donna a eiaculare è indispensabile che il partner compia lunghi e sapienti preliminari, senza alcuna fretta, tenendo ben presente che i tempi di latenza femminile sono piuttosto dilatati.

Aumentando progressivamente l’intensità di tali preliminari, la donna si sente sempre più coinvolta, sia a livello psico-emotivo sia di conseguenza anche organico, nel raggiungimento dell’apice di piacere.

Arrivati al punto di massimo godimento è necessario procedere con stimolazioni sensitive maggiormente mirate e incisive, finalizzate a provocare la fuoriuscita del liquido vaginale.

In un rapporto è possibile far squirtare la donna più di una volta, a patto di intervallare i momenti eiaculatori con abbondanti preliminari e soprattutto di prendersi il tempo necessario per garantire l’assoluta assenza di stress da prestazione.

Infatti nella popolazione femminile la componente ansiogena durante i rapporti sessuali è molto forte e può condizionare in maniera definitiva il raggiungimento dell’orgasmo.

Lo squirting è possibile sia in fase preparatoria che durante la penetrazione vera e propria, avendo cura di angolare correttamente l’atto per arrivare a stimolare il punto “G”.

Trattandosi di una forma di orgasmo particolarmente intenso, dopo aver squirtato spesso la donna si sente spossata, trema e desidera riposarsi; pertanto è utile inframezzare delle pause tra un amplesso e quello successivo.

In un rapporto equilibrato è anche possibile che l’uomo si ecciti prima della compagna, raggiungendo l’orgasmo ed eiaculando quando lei è ancora lontana dal momento di massimo piacere. In queste situazioni il partner può far squirtare la donna anche senza la prospettiva di penetrarla, ma unicamente per farla godere.

Bisogna ricordare che ogni donna è in grado di squirtare soltanto qualora il rapporto venga portato avanti nella maniera giusta e soprattutto se il suo apparato genitale glielo permette.